second life

“Se sei così coraggioso da dire addio, la vita ti ricompenserà con un nuovo ciao”.

Se state ancora leggendo nonostante la citazione di Paulo Coelho, bravi. Perchè si sa, dire addio non è mai facile. Iniziare tutto da capo nemmeno. Eppure, c’è chi – da Andy Nicholson degli Arctic Monkeys a Gwil Sainsbury degli Alt-J – improvvisamente ha detto basta: addio band, addio concerti, addio successo. Dove sono finiti? Come si sono riciclati? Ve lo raccontiamo noi.

Carlos D – Interpol

 

carlos normal

La fama? Mi ha rovinato la vita

Ve lo ricordate Carlos Dengler (per tutti Carlos D), il bassista dal look texano-gotico degli Interpol? Dopo aver infilato un album di successo dopo l’altro e aver fatto parte della “highest-selling band” della Matador Records, Carlos D sceglie di mollare tutto ai tempi di Our Love To Admire, terzo album della band. Esce di scena in silenzio, senza rilasciare interviste. C’è chi dice che il suo amore per il basso sia finito, chi invece che abbia in testa nuovi obiettivi. Dengler ha già quarant’anni ma le idee estremamente chiare: vuole diventare un attore.  Si mette alla ricerca di un agente, riprende gli studi e nel 2015 si laurea alla prestigiosa scuola di recitazione della New York University. A Bedford + Bowery ha parlato così della sua “Second Life”:

Cerco di iniziare la mia nuova vita da adulto, post-Interpol e post-laurea, e mi va bene così. Gli spettacoli, la recitazione, il mio libro: sono queste le cose che mi appassionano davvero

Nel frattempo, iniziano ad arrivare anche i primi ruoli: nel 2008 recita in My friend told me about you, un corto di cui scrive anche parte della sceneggiatura, in “Sherlock Holmes and the Case of Jersey Lily”, presentato al Festival del Teatro di Dorset, nel Vermont, per poi interpretare Kulygin ne “Le Tre Sorelle” di Cechov. A chi gli chiede il perché abbia deciso di lasciare gli Interpol, risponde così:

E’ una domanda difficile. Una grande domanda. In realtà, quando ero nella band, non stavo veramente bene. Ero dipendente da diverse sostanze. Come i protagonisti delle puntate di “Behind the Music” su VH1, il mio è stato un precipitare dal successo al nulla. L’unica differenze era che – siccome non avevo un gran rapporto con gli altri membri della band – non volevo rimanere con loro mentre precipitavo”.

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Carlos in versione ottocentesca per l’opera di Cechov

Carlos D, però, è un tipo ambizioso, e la recitazione non gli basta.  Video art e letteratura diventano le sue nuove fissazioni. Già da fine 2014 inizia a lavorare ad un’opera teatrale, Homo Sapiens Interruptus, un monologo lungo un’ora in cui mescola autobiografia, paleontologia, sesso, successo e tecnologia.

Tutto ciò che voglio è sedermi dietro ad una scrivania e parlare alla gente. In alcuni momenti racconto cose veramente personali. Per quanto riguarda la colonna sonora, ci ho messo dentro un po’ di cose anni ’90, dagli Smashing Pumpkins ai Nine Inch Nails”.

In progetto c’è anche un libro, anch’esso un po’ autobiografico: per ora, però, non si conosce né il titolo né la casa editrice.

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Carlos in uno scatto tratto da Homo Sapiens Interruptus

Ma il meglio deve ancora venire. Guardate qui sotto, lo riconoscete?

carlos D humans

“Nobody came to my tenth birthday party. I have a very vivid memory of helping my mother set the table, then watching through the window as the sun slowly set, before finally realizing that nobody was coming. That moment pretty much set the themes for the rest of my life.”

Sì, è proprio lui, è proprio Carlos che racconta la sua triste infanzia su Humans Of New York. Oh, come è lontana l’aggressività dei tempi di Antics.