Il compianto Chuck Berry, per quanto ancorato al suo genere, aveva un orecchio attento alle tendenze contemporanee.

Per questo negli anni ’80 fu contattato da una zine punk e gli venne chiesto di recensire alcuni dischi punk e new wave che sarebbero diventati poi capisaldi di buona parte della produzione musicale successiva.

Jet Lag Zine fu una delle punk zine di St. Louis, portata avanti da Steve Pick e John “The Mailman” Korst, in cui ha scritto tra gli altri Jeff Tweedy. In questo numero, nonostante la tiratura e l’importanza limitata Jet Lag riesce ad intervistare proprio il padrino del Rock’n’Roll Berry. La storia della Zine è un po’ fumosa, e secondo la fonte, il numero di Jet Lag Zine da cui è tratta è del 1980, anche se altri affermano che Jet Lag sia nata nel 1982 e chiusa nel 1992.

In questi stralci Chuck Berry risponde spontaneamente all’intervistatore e mostra come non tutti i rocker della vecchia guardia furono avversi al punk, che invece prestarono ascolto con attenzione; certo è che il giudizio arriva da uno che si è praticamente inventato il rock’n’roll, quindi possiamo dire che il suo metro è autoreferenziale quanto basta, se lo può permettere – finendo paradossalmente per fare delle affermazioni molto punk.

The Sex Pistols – God Save the Queen

Perché questo tizio è così arrabbiato? Le schitarrate e le progressioni sono simili alle mie. Belle sincopi. Non capisco la maggior parte delle parole. Se sei così arrabbiato almeno fai in modo che la gente sappia con chi ce l’hai.

The Clash – Complete Control

Simile al primo. Il ritmo e gli accordi stanno bene insieme. Il tipo aveva mal di gola quando ha registrato la voce?

The Ramones – Sheena is a Punk Rocker

Un bel brano che fa muovere. Questi tizi mi ricordano me stesso quando ho iniziato, anch’io conoscevo solo tre accordi.

The Romantics – What I Like About You

Finalmente qualcosa su cui si può ballare. Suona molto come gli anni ’60 ma con alcuni dei miei riff buttati là, con misura. Dici che è roba nuova? Ho sentito queste cose un sacco di volte. Non capisco proprio l’interesse.

Talking Heads – Psycho Killer

Un bel brano funky, sicuro. Mi piace molto la parte di basso. Bel mix e bel flow. Il cantante sembra abbia un brutto caso di paura da palcoscenico.

Wire – I Am the Fly; Joy Division – Unknown Pleasures

Quindi questa è quella che chiamano la roba nuova. Non è niente che io non abbia già sentito. Suona come una vecchia jam blues che BB [King] e Muddy [Waters] potrebbero portare avanti nel backstage nel vecchio anfiteatro di Chicago. Gli strumenti saranno diversi ma l’esperimento è lo stesso.

Ciao Chuck, fai buon viaggio, ci sei sempre piaciuto.