Liberato è un misterioso rapper e producer napoletano che ha fatto il suo esordio, lo scorso 13 febbraio, con l’instant classic NOVE MAGGIO.
Spuntato dal nulla, il video ha fatto incetta di visualizzazioni in men che non si dica. Sul conto di Liberato, però, non si sa altro, il suo volto non è mai apparso nei videoclip e la rete non ci ha ancora regalato una sua foto.
Il profilo Tumblr dell’artista ci mostra vividamente la sua Napoli: la città e la sua storia sono reinterpretate in chiave contemporanea sotto i riflettori delle culture digitali, una commistione di passato, tradizione e futuro che strizza l’occhio all’immaginario aesthetic.
NOVE MAGGIO è stata la prima ed una delle possibili visioni della Napoli di Liberato: una città in bilico tra passato e futuro che nel presente cerca il suo riscatto. Musicalmente non inventa nulla, le sue produzioni si rifanno all’attuale panorama internazionale R&B, ma che trapiantato nella cultura partenopea e sorretto dal dialetto napoletano rendono il prodotto originale e freschissimo.
Qualora Liberato avesse declinato per la lingua italiana, il suo debutto, probabilmente, sarebbe passato in sordina.
È proprio la musicalità del napoletano che rende devastante il suo flow e che vi fa canticchiare ossessivamente e/o inconsapevolmente i suoi pezzi. Le apocopi vocali e le frequenti elisioni del dialetto partenopeo facilitano la chiusura delle rime, dando vita ad un risultato esplosivo. Questo perché la metrica del genere si sposa alla perfezione con la lingua napoletana, in italiano sarebbe stato quasi impossibile.
La pubblicazione di NOVE MAGGIO è stata accompagnata dal bellissimo video diretto da Francesco Lettieri (fotografia a cura di Gianluca Palma) che ha sintetizzato alla perfezione l’estetica dell’artista.
Per chi bazzica su Highsnobiety et similia, i riferimenti estetici sono inconfondibili.
Lo scorso 9 maggio, con i repost del primo pezzo, i fan hanno invocato a gran voce il ritorno del rapper. Liberato si è fatto attendere e poco prima della mezzanotte ha pubblicato il secondo singolo.
TU T’E SCURDAT’ ‘E ME, anche grazie al nuovo video di Lettieri, racconta un’altra Napoli: si va dalla Napoli di Mergellina, Procida, ci si allontana dalla decadenza delle periferie, un perfetto quadretto idilliaco che fa da sfondo ad una storia d’amore.
Quello di Liberato è uno sdoganamento importantissimo perché riscatta una città da luoghi comuni culturali vetusti.
Liberato, come Pino Daniele con il blues, ha affrancato il dialetto e la canzone napoletana dal monopolio dei neomelodici, lanciando l’R&B partenopeo in una dimensione – perlomeno e al momento – ultraregionale.