Quella che state per leggere è una di quelle storie che, seppur confermate, sembrano talmente assurde da restare incredibili.

La storia di un impostore che si colloca a metà tra un’opera cinematografica, Catfish (il programma televisivo di MTV), e il mitico Francesco Gullo che a Campioni il Sogno, il reality sul calcio creato da Italia Uno più di dieci anni fa, riuscì a convincere tutti per diversi mesi di esser stato un calciatore professionista capace anche di esordire in Champions League.

La storia è quella di Jered Threatin, un nome che ovviamente non vi dirà molto, ma che è stato in grado di far credere ad un sacco di gente in giro per il mondo di essere un’importante rockstar emergente americana attraverso una rete di personaggi finti, siti internet e una spesa consistente di denaro. A smascherarlo il lavoro del contributor di Sick Chirpse registrato con lo pseudonimo TIMW_BRAP, capace non solo di ricostruire la storia davvero complessa di questo personaggio ma, contemporaneamente, a smascherarne ogni singolo movimento quasi fosse un consumato giornalista d’inchiesta.

Di solito la carriera di un musicista parte dalla scrittura delle proprie canzoni, i primi concerti, i primi demo, eventualmente un contratto, il lavoro promozionale dell’agenzia P.R. e i tour dove la gente può venire ad ascoltarti. Per Jered questo sogno è partito con un percorso non così lineare. Le prime release di Jered Threatin definiscono pienamente il musicista e la sua idea di musica. La sua Living is Dying prende a piene mani spunto dall’immaginario hair metal e della musica rock degli anni ottanta, che vive alcuni rimandi sul look di Threatin e dalle stesse atmosfere del video.

Quello che vediamo è un artista tormentato dalla sua immagine riflessa, dal passare del tempo, richiamato anche nel titolo. Un minestrone di cliché, sicuramente, in cui una delle parti più triste è vederlo esibirsi da solo in una sorta di one-man-band, forse per eccessivo narcisismo o per la mancanza di amici con cui condividere il suo percorso musicale.

Cercando alcune informazioni riguardo a Threatin, possiamo partire dal suo sito. Ora è oscurato, ma inizialmente Threatin.com sembrava uno scherzo: un lavoro che non si capisce se voglia consapevolmente essere una citazione all’internet dei primi 2000 o un lavoro autoprodotto che, però, sarebbe incongruente con quella che è la biografia di un artista che dovrebbe permettersi fior fiore di webdesigner. Sulla sua biografia online potevamo leggere che Jered Threatin è un cantante, cantautore, polistrumentista di Los Angeles che ha iniziato la sua carriera da solista nel 2012 proprio in California, dove ha lavorato come turnista in parecchie band della scena locale. Viene poi riportata una frase di una sua intervista in cui Threatin ammetteva che lui, se potesse, preferirebbe suonare da solo anche sul palco:

I play every instrument you hear on the studio recordings. But, when I perform on stage I am confined to singing and playing one instrument at a time. So, I am fortunate to have a solid backing band that believes in what I do.

Continuando la sua biografia vengono citate una serie di performance in giro per il Nord America nel 2014, che lo portò  a firmare con l’illustre Superlative Music Recordings, che da Living is Dying lo portò a registrare il suo EP di debutto intitolato If Need Be, vendendo più di 55mila copie. Un altro tour nel 2015 lo porterà, poi, a lavorare a New York alla Sterling Sound con niente meno che Greg Calbi, già collaboratore di gente come David Bowie o John Lennon, con il quale produrrà Breaking The World. Questo disco, che vi invitiamo a cercare, gli frutterà poi il Top Rock Artist of The Year Award, premio sul quale ritorneremo.

Inutile dire che il sito di Greg Calbi non cita in nessun modo di aver lavorato con Threatin, come nessuna delle sue date pare essere confermata da altre parti che non siano il suo sito web. Addirittura alcune delle date citate su questo sito sarebbero false: in quelle serate, in quelle venue, c’erano sì dei concerti, ma nessuno degli artisti erano il nostro Jered. Nemmeno sotto pseudonimo.

Allargando lo spettro possiamo vedere quanto complesso sia stato il  suo lavoro nel far credere al mondo di essere una rockstar di successo. Sui social network esistevano dei rimandi alle agenzie che lavoravano con lui: Aligned Artist Management, Magnified PR, Stage Right Bookings, e la già citata Superlative Music Recordings.

Guardando le homepage sembra tutto normale ad un occhio poco attento. Come riportato anche su Sick Chirpse, però, le informazioni riguardo a queste agenzie sono riportate male o piuttosto superficiali, oltre al fatto che difficilmente una label che ci è stato detto essere molto importante metta a disposizione tutti i suoi contatti, per evitare di essere subissata di artisti che mandano demo/press kit. A saltare subito all’occhio, tra l’altro è che il formato dei siti di tutte queste diverse agenzie è identico. Andando, poi, a girare sulle pagine di Stage Right Bookings e Superlative Music Recordings si potrà notare lo stesso stile alla internet nel 1998 già trovato nel sito di Threamin.

Girando, invece, sul suo canale Youtube, quello che vediamo è qualcosa che molti di noi sono abituati a riconoscere subito guardando la non sincronia tra i commenti, ora chiusi nella maggior parte dei video, e i numeri delle visualizzazioni dei suoi brani. Non solo: Threatin è stato in grado anche di creare una fanzine personale. Top Rock Press alla vista pare pure un sito credibile ed è stato, forse, uno dei pezzi del puzzle che più ha tratto in inganno il mondo riguardo il reale lavoro di Jered visto anche che, proprio questa fanzine,lo  ha eletto nel 2017 Top Rock Artist of The Year Award.

Tornando alla carriera, reale, della finta rockstar, il passaggio successivo è stato quello di provare il salto di qualità e decidere di organizzare un tour in Europa dove avrebbe suonato in alcune delle più importanti venue nel Regno Unito e in altri paesi. Il lavoro di Sick Chirpse nello smascherare Threatin nasce proprio da qui: gli eventi, segnalati sui social e sui siti del settore, ai quali girava voce non si fosse presentato nessuno. Sappiate, però, che il suo tour europeo non avrebbe toccato solo l’Inghilterra ma anche, ed è qui la parte migliore secondo noi, il nostro paese. Jack Threatin avrebbe infatti dovuto suonare nel comune di Ranica, a Bergamo, più precisamente al DRUSO il 15 novembre (sul loro sito, tra l’altro, resta ancora visibile la pagina dell’evento).

I, seppur pochi, concerti di Threatin in Inghilterra sono stati un’esperienza tragicomica. Queste sono le parole riportate di uno dei proprietari di una delle venue in cui si è esibito:

Only three people turned up to the gig and the support band brought them. About three people watched Threatin’s set. His band were all session musicians and it was a completely awful experience for everyone involved. The bar only made £30.

Potete considerate Jered Threatin in più modi: può essere considerato un folle, un mitomane o forse un eroe goliardico. Non sappiamo se il suo intento fosse serio o meno, possiamo però sostenere che la sua biografia ci fa pensare ad un uomo che ha sempre creduto le sue capacità più grandi di quello che la vita gli ha regalato.

Ciò che va sottolineato, però, è l’incredibile mole di lavoro e di sforzi che ha messo in piedi nel creare la sua finta presenza online e risultare credibile, nel chiamare le varie venue con un nome falso e decidere di prendere aerei e viaggiare tra i continenti fingendo di essere quello che non era. Tutto questo spendendo una vagonata di denaro, dai voli per l’Inghilterra (più di 2500€), noleggiare backline, autista, tour manager (che potrebbe esser costato qualcosa come 1000€ al giorno circa), pagare le venue del suo tour (dai 500 ai 900€, facendo una stima ipotetica), pagare turnisti e hotel per ogni data di un tour durato sedici giorni. Una spesa, questa sì, senza dubbio folle.

Il perché di tutto questo non è ancora chiaro, potrebbe semplicemente essere una sorta di tentativo di comprare il proprio sogno, quello che un musicista appassionatissimo come sicuramente è Jered ha sempre voluto vivere. Oppure potrebbe essere qualcosa di meno pietoso e più consapevole, un esercizio estremo di situazionismo oppure l’ennesimo (per quanto costosissimo) esperimento sociale. Oppure, come suggerisce l’autore di Sick Chirpse, potrebbe pure essere un modo davvero complicato di attirare l’attenzione su di sé in maniera globale, senza dover spendere le stesse migliaia di dollari in autopromozione e agenzie di P.R, registrazione e, se vogliamo, fatica.

Solo che al giorno d’oggi, con la possibilità di ricercare su internet le informazioni, è quasi impossibile riuscire a farla franca.