Nei pressi della Grande Muraglia cinese, a Nord di Pechino è stata ultimata l’arena concerti Chapel of Sound.

Il progetto è quello di Open Architecture che già diversi mesi fa aveva presentato un’altra visionaria concert hall, The Icebergs and the Sea, formata a largo di Shenzhen con sei padiglioni giganti che ricreavano il paesaggio glaciale artico.

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Il nuovo edificio, comprende l’anfiteatro, una sala prove, un palco esterno e diverse piattaforme di osservazione, che permetteranno di sentire il legame con la natura circostante in modo ancora più simbiotico. Il concept del progetto, infatti, si fonda essenzialmente sulla relazione uomo-natura, oggi messa in crisi dal riscaldamento globale e dal massiccio sconvolgimento degli ecosistemi naturali. Ma l’idea, nelle intenzioni del committente Aranya International Cultural Development Co, è anche quella di la riterritorializzare i rapporti sociali, in rapida erosione nei grandi centri urbani cinesi.

Prendendo ispirazione dall’elemento naturale della roccia, l’edificio è stato costruito in cemento scurito con elementi di carbone che mimetizzano la struttura con l’ambiente circostante. La forma è quella di un cono invertito, che evita l’impatto soffocante sulla foresta e dà, invece, la sensazione di trovarsi all’interno di una enorme cassa di risonanza che si apre verso il cielo. I suoni, come le luci del primo sole, rimbalzano tra le pareti e giungono armoniosamente verso la platea ed il pubblico. Nei giorni di pioggia, invece, sarà l’acqua stessa a creare una performance musicale completamente naturale tra i singoli gradoni ed i piani dell’edificio.

La struttura sarà destinata, infatti, sia alle opere di intrattenimento umane, sia a quelle naturali: nei giorni vuoti saranno infatti gli animali e gli elementi naturalistici a dare musicalità all’intera struttura e alla foresta, come se fossimo in presenza di una vera e propria performance musicale, nella quale l’uomo è solo spettatore.