Il 17 giugno 2011, Justin Vernon pubblica Bon Iver, Bon Iver, l’album che lo trasforma nell’artista per antonomasia all’interno del panorama della musica alternativa globale.

Già ampiamente celebrato dalla critica grazie al disco di debutto, con il suo secondo album, Justin Vernon lascia alle spalle la tristezza e l’isolamento della cabina in Wisconsin e dà vita ad uno sforzo collettivo che gli consente di dar forma ad una visione che non sarebbe riuscito a concretizzare da solo.

Justin Vernon fa un passo indietro e punta sul confronto, sul dialogo con artisti diversi come Greg Leisz, Mike Lewis e Colin Stetson; un approccio appreso durante le collaborazioni con Kanye West e Ryan Olson dei Gayngs:

Li ho visti analizzare a fondo ogni singola idea e dare spazio anche a quelle più assurde, che all’iniziano sembravano non funzionare, ma che alla fine sono riusciti a rielaborare fino a farle funzionare. Li ho visti dirigere più di quanto li abbia visti suonare. 

Il disco è una vera consacrazione: nel febbraio del 2012, i Bon Iver conquistano 2 Grammy Awards (Best New Artist e Best Alternative Music Album), passando da fenomeno indie/hipster a realtà da non poter ignorare. Justin Vernon diventa parte della cultura mainstream anche grazie ad uno sketch del SNL, in cui Justin Timberlake veste i suoi panni e canta una ninna nanna per la figlia di Beyoncé e Jay-Z.

Bon Iver, Bon Iver è un disco fondamentale nel percorso artistico di Justin Vernon: l’apertura verso il lavoro di altri musicisti ha permesso al suono essenziale di For Emma, Forever Ago di maturare ed evolvere in arrangiamenti più complessi e vari, trasformando un progetto solista in una vera e propria band che rivoluzionerà nuovamente il proprio sound prima con 22, A Million e poi con i,i.