L’argomento lo conoscono anche i muri: nella serata di giovedì, Alberto Ferrari dei Verdena è salito sul palco di X Factor per accompagnare l’esibizione dei Little Pieces Of Marmelade, duo della scuderia di Manuel Agnelli, e suonare Muori Delay, brano proprio dei Verdena. Chi si fosse perso questo momento di altissima televisione, può recuperarlo sul sito di X Factor.

La presenza di Alberto sul palco del talent show musicale più popolare in Italia ha fatto discutere, così come l’esibizione stessa, che vorremmo descrivere con un termine da gen z che si sposa alla grande: cringe. Per vari motivi: Cattelan che quando parla di Alberto lo chiama sempre “i Verdena”, Manuel che prima lo elogia come “il mio chitarrista preferito al mondo” e poi lo mette sul palco a suonare il basso, il fonico con una giornata stortissima, la sensazione di avere appena ascoltato una cover di bassa lega di Muori Delay, un compitino fatto con grinta ma che suona slegato, sconnesso, improvvisato, checché ne dica Mika.

Poi c’è lui, Alberto, che suona – appunto – il basso, canta il ritornello (tagliato) e fa i coretti. È magro, cupo in volto, ha il pizzetto lungo, pare Charles Manson, ma ormai l’hai visto talmente tante volte sul palco che sai che fa parte della sua persona, che durante i live lui alterna spesso momenti di ombra a momenti di luce, che normalmente è un pochino schivo, un solitario. Una figura le cui presenze in tv si contano sulle dita di due mani, nonostante una carriera ormai ventennale, e su questa cosa scherza lo stesso Agnelli (“Alberto l’ho convinto sedandolo“). La sua presenza on stage non è sembrata necessaria per lo svolgersi della performance, ma forse lo è stata per i Verdena stessi, che ci auguriamo tra SIAE e ospitata si siano sistemati i conti per la registrazione del nuovo album – un processo notoriamente laborioso, per i Verdena, che da WOW in poi si sono lanciati in progetti sempre più ambiziosi e logoranti (anche dal punto di vista economico), ma con risultati stellari.

La nostra pausa sarebbe dovuta durare due anni, come sempre, e come sempre avevamo calcolato quello che ci serviva per campare, grazie ai soldi messi da parte durante il tour di Requiem. Quando i tempi hanno cominciato ad allargarsi è franato tutto. […] Anche se c’impegniamo tanto e prendiamo seriamente quello che facciamo, non è paragonabile ad avere un vero e proprio impiego. Non è che ogni volta che scriviamo una canzone c’è uno fuori dalla porta con cinquanta euro in mano, è diverso e molto più aleatorio.

Roberta Sammarelli da Un Mondo Del Tutto Differente: La Storia di Wow e dei Verdena

L’ottavo album in studio dei Verdena sarebbe dovuto uscire nel corso del 2020, cinque anni dopo Endkadenz Vol. 2, ma la pandemia ha complicato tutto, ha bloccato sul nascere un lavoro e ha dato vita a nuove sensazioni, argomenti, emozioni da mettere in musica.

E cosa rimane a un musicista nel mondo del Covid? Le vendite dei dischi? Gli introiti degli ascolti in streaming?

Per caso i concerti? L’unico fatto da Alberto in quarantena è stato interamente devoluto in beneficienza per aiutare la sua città, Bergamo, uno dei centri più colpiti dalla pandemia. Cari (poco) fan dei Verdena, questi 2 minuti a X Factor potrebbero contribuire in modo fondamentale alla nascita del nuovo album, ce lo auguriamo proprio.

C’è poi un’altra possibile interpretazione, probabilmente sovrapponibile alla necessità. Manuel Agnelli e i Verdena si conoscono, si stimano, hanno respirato a lungo la stessa aria, lo stesso mondo. Il leader degli Afterhours ha contribuito in maniera determinante ad accompagnare i Verdena fuori dall’adolescenza del primo album, producendo lo splendido Solo Un Grande Sasso nel 2001, quando ancora il rock indipendente stava provando a fare la rivoluzione contro le major. Le stesse major (in questo caso la Universal) che avevano già sotto contratto i Verdena e che nel 2008 si sono prese anche gli Afterhours – i quali si presentarono a Sanremo l’anno successivo. Perché, come racconta proprio Agnelli in un’intervista con Paolo Bonolis (conduttore di quel Sanremo):

Crescendo mi sono reso conto che quando si liberano degli spazi è bene andare ad occuparli, è bene andare a portare la propria visione e punto di vista. Ci siamo tutti ridimensionati, no? Se non puoi fare la rivoluzione, fai qualcosa comunque.

In quest’ottica possiamo leggere anche la presenza di Alberto Ferrari sul palco di X Factor. E anche quella di Manuel Agnelli, ormai diventato volto weird dello showbiz musicale anche mainstream, ma comunque in grado di portare sul palco di Sky brani di Idles, Alabama Shakes, Björk e Beastie Boys, roba che (hit a parte, dove possibile) sulla tv generalista ci sogniamo. È stato il turno dei Verdena, che hanno visto nuovamente la loro popolarità impennarsi, sono usciti dalle tenebre che li avvolgevano negli ultimi tempi ed è stato anche semplicemente bello vedere Alberto sul palco. Nonostante suonasse il basso su Muori Delay, mica Badea Blues. Nonostante il ritornello tagliato. Nonostante l’esibizione non al top.

Nell’Italia del 2020 avremmo potuto avere Giuliano Sangiorgi giudice e Le Vibrazioni come ospiti, ci troviamo con Manuel Agnelli e i Verdena. Nessun tradimento, nessun passaggio al lato oscuro. Forse è stata una necessità, forse si è trattato di un favore personale, ma sicuramente è stato occupato uno spazio importante, e non è passato un messaggio distorto perché non è passato alcun messaggio, se non “Siamo i Verdena, abbiamo scritto grandi pezzi, stiamo tornando”.

Piuttosto, perché nessuno parla della band in questione, i Little Pieces Of Marmelade? Un duo chitarra-batteria in stile Royal Blood, roba che in Italia pare nuovissima, ma che all’estero è già trita e ritrita. Perché noi arriviamo tardi, certo, e i ragazzi sono onesti, hanno grinta, hanno tiro, sanno quello che fanno e il chitarrista aveva pure una maglietta degli Spacemen 3. Adesso tutti innamorati, ma stiamo parlando di una band attiva da fine 2014 che fa musica da fine 2014, presentandola come roba fresca, freschissima. Un ambiente stantio di per sé, bidimensionale, in cui la notizia non è stata l’esibizione (mediocre) del duo, ma la comparsata di 2 minuti del leader di una band che la maggior parte del pubblico medio di X Factor non conosce.

Ci dimenticheremo dei Little Pieces Of Marmelade finito questo X Factor, e saremo probabilmente spazzati via da quello che sarà (si spera) un eccellente ottavo album dei Verdena.

Perché è così che va il mondo, è così che deve andare, ed allo stesso modo ci dimenticheremo delle vostre sterili e inutili polemiche ¯\_(ツ)_/¯.