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Dopo un debutto col botto nel 2k12 e un tour in giro per l’Europa per questa primavera, ecco a voi l’intervista di Deer Waves a Cata.Pirata, all’anagrafe Catarina Aimée Dahm, voce degli Skip&Die.

DW – Ciao Cata.Pirata, la tua collaborazione con Crypto.Jori è iniziata nel 2010, da dove vengono gli Skip&Die?
Gli Skip&Die vengono da un viaggio cosmico attraverso la giungla del futuro.

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DW – Dopo il vostro live di Ottobre tornerete in Italia ad Aprile, cosa ne pensate dell’Italia?
NON VEDIAMO L’ORA! Abbiamo notato che la scena italiana è abbastanza aperta e innovativa e, dopo aver suonato al Plastic a Milano l’anno scorso, siamo elettrizzati all’idea di tornare in Italia.

DW – Riots In The Jungle è una bomba, secondo te com’è possibile combinare l’hip hop ad elementi tradizionali, passando attraverso sound tropicali e musica elettronica?
Così ci lusingate! Mischiare stili e generi diversi è naturale per noi. Si tratta di un collage audiovisuale delle nostre vite, esperienze e interessi. Registriamo tutto, il mare, la luna, le conversazioni. Quell’energia per noi è più forte di qualsiasi altro genere musicale. Non conosciamo il percorso esatto e quale sia la destinazione finale: mettiamo insieme tutto quello che amiamo e lo mischiamo.

DW – Abbiamo già detto che si tratta di un album multigenere, diteci i quattro artisti che più vi hanno influenzato.
E’ davvero difficile nominarne solo quattro, ma se proprio dobbiamo scegliere: Os Mutantes, Immortal Technique, Manu Chao e Salt-N-Pepa.

DW – In Riots In The Jungle ci sono diverse collaborazioni con alcuni artisti emergenti del Sud Africa, Gazelle è un esempio, cosa pensi della scena musicale underground africana?
L’Africa è fottutamente grande e pian piano la realtà musicale così come l’offerta si stanno ampliando. Può essere un viaggio emozionante da questo punto di vista. Bisognerebbe tenere d’occhio la nuova realtà musicale ed essere più di ampie vedute su quello che effettivamente significa oggigiorno la parola “Africa”.

DW – Siete spesso considerati uno degli esempi più riusciti del movimento Post-Internet, tu che ne pensi?
Noi strappiamo, mischiamo, combiniamo, tagliamo, incolliamo, creiamo, distruggiamo, siamo in continuo mutamento!

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DW – Quali sono i vostri piani per il futuro?
Voglio fare l’amore con un frutto della passione e diventare un tutt’uno con l’universo (e chiaramente voglio continuare a viaggiare e fare video e musica nel frattempo).

DW – Parlando di moda, il video di Love Jihad è una specie di riassunto di tutti gli ultimi trend: capelli bicolore, giacche ologramma, mood anni Novanta e sneakers platform, pensi che ci sia uno stretto legame fra musica e street style? In che modo?
Noi crediamo che l’aspetto estetico vada di pari passo con l’audio. E’ difficile per noi immaginare di comporre qualcosa senza associare delle immagini. La musica può essere scura o carica di colore. L’aspetto visivo, o l’immagine se vuoi, è completamente integrata nel progetto Skip&Die. Aggiunge un altro strato alla composizione, è un tramite in più attraverso cui stuzzicare i sensi.

DW – Un’ultima domanda: siete stati definiti più autentici dei Die Antwoord e più eclettici di M.I.A. Tu come la vedi?
Mmmmh e chi sono questi? Ahahah, scherzo. Credo che ogni artista voglia essere considerato unico nel suo genere e non costantemente paragonato ad altri, ma comunque noi rompiamo il culo a tutti con il nostro modo di fare.

Avete capito?

Gli Skip&Die passeranno dalle nostre parti ad Aprile e precisamente li troverete il:
4 Aprile al Circolo Lapsus (Torino)
5 Aprile al Circolo degli Artisti (Roma)
6 Aprile al Velvet (Rimini)