Ci sono band che si sono guadagnate con forza il proprio posto nella storia e ci sono concerti che rimarranno come eterna memoria di un preciso istante, un momento cristallizzato che può essere compreso fino in fondo solo da chi era presente.

È questo il ragionamento che ci sembra più giusto per raccontare il ritorno degli LCD Soundsystem in Italia, 8 anni dopo l’ultimo concerto nel Belpaese, proprio a Ferrara. Stessa – meravigliosa – location, stesso festival: Ferrara Sotto Le Stelle si conferma per l’ennesima volta una delle rassegne più riuscite in Italia, in una delle città più belle, cosa che gli artisti che si esibiscono ripetono continuamente alla folla, forse consapevoli della magia che arriva dai mattoni del Castello Estense, in ogni caso conquistati.

Mattoni che ieri sera si sono illuminati dei riflessi della discoball sopra la testa di James Murphy e soci, mentre Oh Baby e Home riecheggiavano nelle orecchie dei 2000 presenti, che fino ad un attimo prima stavano ballando senza sosta: la scaletta del concerto – anticipato di 15 minuti per evitare il temporale – parte subito con il botto. You Wanted A Hit, Tribulations, I Can Change, Call The Police e Get Innocuous!, una selva di corpi che si muovono e mani che si alzano al cielo.

James Murphy è lo stesso di sempre, sudato già a metà del primo pezzo, sempre sorridente davanti alla folla adorante. Adorante è la parola chiave in questo caso: come poche band negli ultimi 10-15 anni, gli LCD Soundsystem sono entrati di prepotenza nell’immaginario collettivo, diventando facilmente la “band della vita” di moltissime persone. L’avere creato una propria identità sonora ben riconoscibile, aver plasmato il “suono DFA” e avere scritto brani pazzeschi hanno portato a Ferrara un pubblico variegato di soprattutto trentenni, consapevoli di essere davanti al ritorno di un act unico e inaspettato, soprattutto dopo il ritiro dalle scene del 2011.

Dalla reunion ad oggi sono passati 3 anni e la scaletta lo dimostra: l’ultimo ottimo American Dream è ben rappresentato, a scapito di grandi classici come North American Scum e Daft Punk Is Playing At My House, ma nessuno si lamenta. È la grande festa degli LCD Soundsystem, è la grande festa di James Murphy e di una generazione che ha ritrovato la propria stella polare. Una stella luminosissima e dalle mille sfaccettature, esattamente come quella discoball che, sulle note della conclusiva All My Friends, continuava ad illuminare i sorrisi dei presenti.