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Freschi dell’uscita del loro secondo LP Cold Spring Fault Less Youth, riecco i Mount Kimbie in Italia precisamente a Torino, culla di Alfa MiTo Club To Club 2013 (da qua #C2C13). È proprio questa la prima serata di preview del Festival in programma il prossimo novembre nella città piemontese (qua le altre due date del preview tour).

Una location davvero fica, quella che si presenta ai nostri occhi al momento dell’arrivo al locale: i cantieri OGR, ex laboratori di progetti di fine ‘800, ora luogo di sperimentazione e di produzione nell’ambito delle culture contemporanee, fanno da cornice perfetta a questa serata di musica elettronica.

La serata si apre con i dj set di Vaghe Stelle (SRSLY) e Wood Step (We Play The Music We Love) che ci preparano all’head live suonando più generi: dall’hip hop all’elettronica, passando tra ambient e uk. Il pubblico si scalda quanto basta ed è un boato all’entrata del duo londinese.

Kai e Dominic partono con una doppietta da tachicardia: Carboneted e Before I Move Off, colonne portanti di Crooks & Lovers, ci portano indietro di 3 anni, quando l’album veniva osannato da tutta la critica musicale mondiale. Segue Home Recording, pezzo di apertura di Cold Spring Fault Less Youth, con Kai alla voce e Dominic che segue il tutto con leggeri riff di chitarra. Se questo inizio poteva far presagire problemi di cuore, ciò che segue è un infarto istantaneo. Una tempesta di percussioni sincopate, voci up-pitched e synth malinconici ci teletrasportano nel 2009 con Maybes: sono passati 4 anni dalla uscita del pezzo (e relativo EP) e di roba ne è passata, ma tutto appare molto attuale e quasi capace di suonare come nuovo.

Le tracce vengono tirate e suonate come se fossero degli extended mix: durano molto di più delle relative versioni originali e nonostante ciò non ci si annoia, anzi, è un continuo muoversi ed emozionarsi.

Break Well funge da interludio o comunque da pezzo da ripresa di fiato, anche perchè seguono So Many Times, So Many Ways e Made To Stray. Proprio durante quest’ultima traccia il pubblico inizia ballare e saltare, provando a seguire con la voce il duo che canta in sincrono uno dei pezzi in assoluto più belli di questo 2013. Chiudono il live Field e Mayor, con una potenza davvero sconcertante, specialmente il primo dei due pezzi.

Una di quelle performance, per qualità e quantità, che deve far ingozzare tutti coloro che l’hanno persa, mentre si mangiano le mani: il duo è padrone del palco e della strumentazione (davvero tanta) che li circonda, oltre al fatto che si dimostrano due veri talenti, suonando più strumenti ciascuno (da sottolineare la performance di Kai al basso in So Many Times, So Many Ways e quella alla chitarra in Field), riuscendo a cantare bene anche live e non solo in studio.

Qua sotto qualche scatto effettuato durante la performance, attendendo l’inizio vero e proprio del #C2C13.

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