Capiamoci, per me non è facile rimanere del tutto imparziale nel giudicare Mmoths, che sia su disco o in live, ma il mio compito (non richiesto, certo) mi ordina di esserlo e quanto segue è volto a esprimere esattamente cos’è stato ieri il concerto di Mmoths al Pop Corn.

Andando indietro di qualche mese Mmoths era il ragazzo (classe ’91, pare) travolto da un successo inaspettato che si trovava a calcare i palchi più fichi di tutta Europa. Io c’ero al Great Escape di Brighton e mi sono goduto, a maggio, ben due concerti del giovincello. La storia era: lui da solo sul palco, laptop, controller (NI Maschine, per i nerd), scheda audio (Apogee One, per i nerd) e qualche visuals a fare atmosfera.
Mmoths sul palco era tanto impacciato. Intendiamoci, bel set, ma a quanto pare era molto disturbato dall’avere davanti non più di cento persone e i suoi atteggiamenti tradivano quella gran sicurezza che mostrava su disco.

Secondo me succede che poi ad avere cento persone davanti a te mentre suoni ti ci abitui, anche perchè dando una letta veloce alle venues in cui ha suonato può essere che certe volte cento persone erano poche.

Veniamo a noi, sono passati sette mesi dal Great Escape e tante cose sono cambiate. Il set di Mmoths adesso è maturo e incredibilmente forte, non ha paura che qualcuno lo prenda a sberle mentre suona, anzi, sembra averci preso gusto e amare la risposta costante e calorosa del pubblico. Si porta dietro anche un paio di garzoncelli con batteria + pad (quello figo della Roland che han tutti, per i nerd) e chitarra/basso (assolutamente Fender, strato per la chitarra e precision per il basso, per i nerd).
Signori, è uno spettacolo. Senza contare i divertissement musicali che con la complicità del gruppo prendono forma e hanno un senso e senza contare che, come ha twittato il saggio Falc, a un certo punto è andato in sciallezza a fare post rock, il live di Mmoths è una bomba. I pezzi del nuovo disco (in uscita nel duemilaetredici, non per i nerd, per tutti) temo abbiano un senso solo con la band, prendono bene e crescono in intensità col procedere dello show, ma la vera bombetta sono i pezzi del vecchio EP riarrangiati con chitarra o basso e batteria. Sentire una THNX con la cassa dritta è stato un sogno, come anche godersi le atmosfere che con un riverbero su una sei corde fanno veramente venire la pelle d’oca.

Chiude lo show da solo con due pezzi del vecchio EP (spicca Summer per intensità e bellezza) mostrando tutta la sua abilità di ragazzino nerd. Incredibile, è tutto quel che mi viene da dire e senza troppe pretese, questo, si infila di sgamo in top 5 concerti dell’anno.

Mmoths è un progetto che fa rumore, è un progetto in crescita ma abbastanza nascosto, per ora, per goderne appieno. Auguro al nostro eroe tutte le scalate possibili, ieri si è vista la differenza tra un progettino da soundcloud che ha fatto muovere un buzz veloce e quello di cui stiamo parlando, un musicista su cui puntare.

Arivedesse amico mio.