Milano è stata LIBERATA.

9 giugno 2018: a poco più di un anno dall’uscita di TU T’E SCURDAT’ ‘E ME non ci si crede quasi, ma LIBERATO è arrivato a conquistare Milano.

Il 9 maggio, che ormai non è solo il titolo del suo primo singolo ma una vera e propria data zero, il rapper partenopeo ha inaugurato il suo primo live a Napoli, che ha accolto inaspettatamente quasi 20 mila persone. A Milano ce ne erano decisamente meno, ma comunque sufficienti per poter riempire Piazza Delle Donne Partigiane a Barona quartiere a sud ovest della capitale lombarda.

Apertura cancelli ore 18:00 con codice QR al seguito per poter accedere all’evento gratuito, circola un po’ di confusione generale tra chi è arrivato troppo presto aspettandosi file interminabili e chi invece facendo anche solo un salto all’ultimo minuto è riuscito comunque ad aggiudicarsi un posto tra la folla. L’inizio del concerto viene fissato per le 21.00, ma tra il sole che sembrava non tramontare mai e il vento che spazzava via ogni tipo di filtro fumoso il concerto inizia ufficialmente intorno alle 21:45.

Nessuna sorpresa in particolare, tutto avviene secondo il copione: al grido di “ue milanè” Liberato sale sul palco al centro dove è posizionata la sua pianola, munito dell’abbigliamento che ormai lo contraddistingue, felpa nera, cappuccio e bandana a bavaglio. Insieme a lui, alla sua destra e alla sua sinistra altre due figure vestite esattamente allo stesso modo tengono il tempo sui digital drums. Una nota di rilievo va data anche alla parte scenografica dell’esibizione: al centro del palco infatti un led di grandi dimensioni ha proiettato per tutta la durata dell’esibizione un’enorme sfera che mutava, si colorava e pulsava a ritmo dei beat suonati da LIBERATO, un effetto visivo che si sposava perfettamente con il flow musicale che lo accompagnava. L’intervento artistico che accompagna il live è ANTILIGHT – luce che oscura – ad opera del duo di artisti visivi Quiet Ensemble.

LIBERATO ha cantato ogni traccia uscita fino ad ora, chi si aspettava un inedito quindi è rimasto a bocca asciutta. Partendo ovviamente con 9 MAGGIO e concludendo con TU T’E SCURDAT’ ‘E ME, nel mezzo ci sono stati tutte le altre INTOSTREETJE TE VOGLIO BENE ASSAJE, GAIOLA PORTAFORTUNA e ME STAJE APPENNEN’ AMÒ.; i bassi spingono talmente forte che a volte soverchiano la voce di LIBERATO, ma poco importa dal momento che tutto il pubblico presente canta a squarciagola (in un dialetto un po’ più maccheronico) i testi di tutte le canzoni. LIBERATO infatti davanti alla sua pianola, incita più volte la folla a cantare insieme a lui e nessuno si tira certamente indietro; tra di loro ogni pezzo è perfettamente mixabile all’altro, si alternano in maniera naturale e complementare, rispecchiando perfettamente quello che ci raccontano anche i video di Francesco Lettieri, ossia i vari capitoli di un’unica storia.

45 minuti di esibizione che confermano come LIBERATO sia un prodotto che mixa perfettamente musicalità, hype e una buona dose di visual, non rimane quindi solo un fenomeno da anonimato che affascina o incuriosisce, poiché dal momento che lo si vede dal vivo si conferma essere uno dei migliori artisti emergenti in circolazione, conscio più che mai della piccola rivoluzione che sta portando avanti; sotto gli ultimi bassi dell’ultima canzone in scaletta, concludiamo tutti quanti come le tre figure nere sul palco: con il braccio alzato e il pugno chiuso.

Liberà, t’ vulimm ben’ assaje.

Main pic: LIBERATO