Navigano in acque sicure i Vondelpark, coccolati e accuditi dopo due fortunati ep all’insegna di R’n’B atmosferico e soul pop jacksoniano, e con l’attesa del grande evento (un pò com’era successo con gli Egyptian Hip Hop) tornano a galla con Seabed, un debutto placato e chill come mai si era sentito dai tre ragazzi.

Direttamente da Londra, con la California nel cassetto e le papere drogate di Vondelpark ad ispirare, la band di stirpe neo indie è passata per il Belgio della R&S, che ha gestito il processo creativo dell’album percepibile nel singolo California Analog Dream, edit dello stesso brano comparso nell’ep Sauna. E da un’acustica drum’n’bass stile Radiohead, si passa ad una fragile ambient che solo chitarraevoce può disegnare, con la drammaticità che ha preso corpo a modi Chris Martin ai tempi di Parachutes.

“Siamo anche romantici” è il messaggio. Nonostante il rischio di essere etichettati come xxiani (anche per l’immagine oltre che per la musica) l’essenzialità dei Vondelpark tenta di scovare episodi attuali come l’attitude nigga di molti bianchi e il fascino per la world music ovattata degna di Ariel Pink, facendoli anche convivere egregiamente (Blue Again).

Good Don’t Bless, esordio dell’hip hop egiziano sempre per la R&S, aveva affrontato l’hype distraendo l’ascoltatore verso territori concettualmente ostici, ma comunque in stretto contatto con i precedenti lavori; Seabed in questo contesto parte da un disegno ben preciso, dove più che la forma è l’essenza pop ad essere messa a fuoco. Partendo dalle basi di un fondale marino però, i nostri corrono il rischio di finire chiusi nel lounge bar vista mare, piuttosto che spassarsela sul bagnasciuga. Come un castello di sabbia, il lavoro rischia di essere risucchiato dalla prima marea, diventando un’unica massa melmosa.

In questi casi bisogna avere fiducia. Difficilmente ci dimenticheremo quanto di buono fatto fino ad oggi. Rainsbury e soci hanno ancora molte carte da giocare visto che qui hanno osato il minimo sindacale, sperando che i prossimi non saranno più ascolti da cuffia. Oppure bisogna aspettare un’improbabile barba di Giacomino che possa creare reazioni di crescita a catena, spronandoli ad invadere lo sporco mondo dei club (lo hanno anche dichiarato).
Loro dicono di essere pronti: noi, ed alcune aziende produttrici di lamette, siamo lieti di attenderli.

Recommended tracks: California Analog Dream, Blue Again