Bleed Bleed Bleed è il quarto lavoro dei Thieves Like Us; li avevamo lasciati due anni fa a cantare di timidezze e del fatto che non avevan mai conosciuto l’amore. Li ritroviamo due anni dopo a suonare più o meno le stesse cose, il tiro dei nuovi pezzi è molto più lento e rilassato ma le atmosfere rimangono le stesse che hanno caratterizzato i lavori precedenti. Questo però non dev’essere fattore di discredito, un dato di fatto è che sono sempre stati piacevoli, hanno sempre avuto un suono orecchiabile e mai fuori posto.

Evidentemente hanno trovato il loro equilibrio e sintetizzano in questo disco quello che ha funzionato sino ad ora: matrice del disco sono le voci profonde i synth ed i bassi tipici di un’elettronica un po’ funky ed a tratti hip hop. Pezzi veloci o dal beat danzereccio non se ne trovano, il mood è rilassato.

Quest’equilibrio però implica appunto il non azzardare nulla, Bleed Bleed Bleed è un disco di conferma, non aggiunge o toglie nulla di significativo a quanto hanno detto fin’ora, a pensarla male si potrebbe dire che i TLU se la cantano e se la suonano da soli ma obbiettivamente il materiale prodotto si mantiene su buoni livelli.

Un lavoro senza infamia e senza lode, da ascoltare in sottofondo o in momenti totalmente casuali, tipo quando vostro nonno vi racconta che è stato a un concerto dei Daft Punk e che One More Time non l’hanno fatta.

Non rimarrà sicuramente nella storia, tutto sommato neanche nella loro, questo disco oltre a rallegrarvi quella fugace mezz’ora sarà importante fra qualche tempo quando ormai sarà materiale per i remix di altri artisti che troveranno in BBB ottimo terreno per i loro intenti.