Ci siamo, ecco l’atteso, undicesimo lavoro in studio dei The Roots capitanati dal superafro col pettine di ?uestlove, alle prese con un altro concept album, sulla scia dell’ultimo lavoro del 2011 Undun, dove veniva raccontata la storia di vita, morte (nessun miracolo) e redenzione di Redford Stephens, con una trama lineare in “reverse” ed un approccio musicale che mixava il loro consueto marchio Hip-Hop/Rap della band (che gioia, un gruppo come loro che suona veramente questo genere, e in che modo) con nuovi elementi Jazz/Neo Soul.

Anche in …And Then You Shoot Your Cousin abbiamo un protagonista nelle diverse tracce, ma non identificabile in una sola persona bensì nell’intera comunità afroamericana del ghetto, con i suoi luoghi comuni, i vizi, le difficoltà economiche e sociali del farne parte.
E’ un viaggio profondo, spesso satirico e diretto in questo mondo, dove ormai la rassegnazione sembra farla da padrone. Dopo il primo intro/sample di Nina Simone, questa è l’immagine che ci viene consegnata subito da Never: il nostro “protagonista”, in dormiveglia, si trova all’interno in un sogno/incubo di riflessione esistenziale su quanto la sua vita sia dura e su quanto sia difficile cambiarla, il tutto accompagnato da atmosfere tetre spiazzanti, lenti beat cupi e cori femminili celestiali.
Insomma, in questa storia si scende agli inferi più volte: le tentazioni del Diavolo sono troppo forti, come riuscire a resistere? Quando sei così ossessionato dal sesso da spendere tutti i tuoi soldi da delinquentello spacciatore in uno strip club (When the People Cheer), o dallo strafarti per non voler renderti conto di quanto la tua vita faccia schifo e priva di significato (“life’s bitch and then you die, that’s why we get high”), come fare a rialzarsi? Che sia il materialismo collegato ai sogni di fama e ricchezza a distruggere i sogni dei ragazzi del ghetto?
Black Thought non le manda certo a dire, scaglia diverse critiche verso la nuova generazione di Rapper, sempre più attaccati a “hashtag diamond dog tag, money bag,nice swag”: manda messaggi chiari, tipo che andare a fare i fenomeni a Parigi non vi farà sfuggire comunque dalla morte, cari Kanye e Jay-Z. E, più generale, lancia uno sguardo amaro sulle nuove generazioni in The Dark (Trinity), che sembrano attaccate al mito di “Get Rich or Die Tryin'” del buon 50 Cent, ma in realtà cosi pigre e pointless da accontentarsi del loro status sociale che le imprigiona. Insomma, un vero e proprio loop da cui sembra impossibile svegliarsi.
La salvezza? Viene percepita lontana ma non irraggiungibile, e sicuramente legata alla fede religiosa e al convincimento personale di poter cambiare il proprio destino, come nella bella Understand, dove troviamo arrangiamenti molto più vicini ai The Roots che siamo abituati a conoscere, e nel piccolo raggio di sole della chiusura soul di Tomorrow cantata da Raheem DeVaughn.

All’ottimo utilizzo delle tematiche sociali, abbiamo di contrasto l’anima prettamente musicale dell’album decisamente ostica.
?uestlove e soci sembra abbiano abbandonato fin troppo il groove, il mood sonoro è eccessivamente pesante e l’utilizzo di inserti orchestrali/avantgarde a volte stonano veramente troppo, come nel pasticcio di The Coming, pezzo assolutamente da buttar via senza remore.
Sinceramente non condivido l’ulteriore invasione di spazio della componente Jazz all’interno dei pezzi, anche se mi rendo conto che ci troviamo davanti ad un gruppo in continua evoluzione, che ovviamente non ambisca più a sfornare lavori dello stampo di Illadelph Halflife.
Vanno premiate però le capacità compositive, che si evolvono in maniera interessante col tempo, e i flow di Greg Porn e Dice Raw, collaboratori sempre all’altezza della situazione.

Troppo difficile capire come valutare questo album, troppo in bilico tra stile di narrazione praticamente perfetto e scelte musicali discutibili: in realtà, lo si apprezza di più dopo qualche ascolto, ed essendo un lavoro di soli 32 minuti, possiamo avere la pazienza di ascoltarcelo per bene.

Ah, vabbè, io non me li perderei dal vivo, fidatevi!

Tracce Consigliate: Understand, When the People Cheer