annasmEtichetta: Polydor
Anno: 2013

Simile a:
The Cribs – Ignore the Ignorant 
The Heartbreaks – Funtimes 
The Sunshine Underground – Raise the Alarm

Ciao caro brit-rock, ti ho lasciato a fine 2012 moribondo e in agonia, logorato e lacerato dal terribile backlash che ti ha colpito dopo la sovraesposizione di fine decennio ’00, senza più una direzione, una linea, degli interpreti degni della tua comunque gloriosa storia.

Cosa ci hai regalato negli ultimi mesi? Gli Howler? I Tribes? Gli Heartbreaks? Ti pare abbastanza? Cosa vuoi fare della tua vita? Cosa vuoi fare del tuo 2013? Dai, è il momento di rialzarsi in piedi, scrollarsi di dosso i ragazzetti che hanno cercato di trasformarti nel nuovo emo e riprendere fiero il tuo cammino.

Il terzo album dei Courteeners può essere un buon inizio: di certo non ci si trova nulla di nuovo, ma non è a te che ci si rivolge quando si cercano rivoluzioni, ma anzi a te si chiedono rassicurazioni, chitarre, cori, pezzi orecchiabili, qualcosa che faccia venire voglia di intonare un un la-la-la, o una qualche parola inglese pure storpiata così come viene. E quest’album è perfetto se è questo che si cerca, gli ingredienti base ci sono già dalla prima canzone Are You in Love With a Notion, in Push Yourself si trova anche il pezzo in 4/4 da indie-disco (se nelle indie-disco si mettessero ancora cose del genere), c’è poi la canzone con il piccolo innesto di tastiere che fa molto primi Killers (Welcome to the Rave), c’è la strizzata d’occhio ai Black Keys in Money. Tutto fatto bene, tutto tranquillamente retrodatabile a 5, 6, 7 anni fa.

Se si è rimasti appassionati di queste cose, fa tirare un sospiro di sollievo sapere che qualche album di buona qualità riesca ancora a uscire all’interno del genere. Se invece di questo siete stufi da tempo, potreste comunque tentare di dargli un ascolto, magari potreste risentire quel vago profumo di good old days che proveniva dai vostri profili Myspace e dal vostro iPod classic 32GB. Se avete 15 anni, non credo troverete nulla di abbastanza interessante da risvegliare il vostro interesse, passate pure oltre. Se siete di quelli che ogni giorno cambiano risposta alla domanda “Che genere ascolti?”, rispondendo con un <qualcosa>-wave o <dell’altro>-core, dategli un ascolto per completezza, e poi negate di averlo fatto anche sotto tortura.

Tracce consigliate: Push Yourself.