Mettiamo pure da parte i convenevoli e buttiamoci subito dentro la recensione dell’ultima, immensa fatica degli Smashing Pumpkins.
CYR è l’undicesimo album dell’oramai leggendario gruppo di Chicago: venti tracce con lo sguardo ben puntato verso gli eighties, synth a farla da padrone, un nuovo approccio definito dalla stessa band più pop rispetto al passato.
Vorrei essere il più sbrigativo possibile nel parlarvi di questo album, perché si sta parlando della stessa idea che cerca di evolversi senza successo per ben venti volte. Venti.
Ci fosse un pezzo di che si differenzi dagli altri. E invece l’unica cosa che è ben distinguibile dal resto è quell’abominio di Tyger, Tyger, che è davvero una roba improponibile. Se si pensa ad alcuni momenti del precedente lavoro Shiny and Oh So Bright, Vol. 1 / LP: No Past. No Future. No Sun. sembra di trovarci davanti a dei piccoli capolavori.
E poco importa del consolidato ritorno dei 3/4 di formazione originale: l’apporto di James Iha a chitarre e songwriting è praticamente nullo e la presenza di Jimmy Chamberlain dietro le pelli perde di qualsiasi significato in questo curato equilibrio di sonorità innocue.
CYR è facilmente dimenticabile, una fatica interminabile, vi direi di non perderci nemmeno troppo tempo.
E ora.
Caro Billy.
Non sono qui a farti il sermone interminabile e nemmeno per cominciare a dirti “eh ma Siamese Dream, eh ma Mellon Collie” e fare le solite recriminazioni di un glorioso passato irripetibile e indimenticabile. Devo dirti però che dal 2000 ad oggi, dopo gli ultimi scintillii di Machina / The Machines of God, non ne hai proprio azzeccata mezza. E, nonostante ciò, non mi va di infierire. Recentemente, in un’intervista bella intensa con Howard Stern, hai dichiarato di esserti sentito più volte nello stesso stato emotivo che ha portato poi Chris Cornell a togliersi la vita:
I’m sure someone will be mad at me about it, but that’s just my version of it because that’s the only version I know. I know what that feels like and that’s where I went. We sit here from the outside and we say, how does somebody like that walk themselves off the cliff? I can only go to the thing I know where I’ve been on that same cliff edge and where I didn’t make that choice, but I know the feeling.
Credo che continuare a comporre ti aiuti a sopportare tutto questo vero? Deve essere la tua cura, il tuo modo di affrontare il mondo e di spiegarcelo. Leggere il testo di Tonight, Tonight in diversi momenti di vita può aiutare in modi che sono inspiegabili. Non riesco davvero ad avercela con te.
Smettila di sfornare album fiacchi come CYR, risparmia energie per un altro glorioso tour, come quello del 2018.
Ah, se ci penso…
Tracce consigliate: Birch Grove