Forse tutti abbiamo conosciuto Sia prima attraverso le canzoni che ha scritto per altre popstar (da Rihanna a Katy Perry ci sono passate quasi tutte); poi il grande pubblico l’ha riscoperta come autrice col bel disco 1000 Forms of Fear. Non che non avesse mai fatto nulla di suo: This Is Acting è in realtà il settimo disco in studio della cantautrice australiana. Ma è sempre stata un’anti-popstar; un’outsider, nonostante abbia prestato la voce a quel tormentone che era Titanium di David Guetta. Il suo pop è sempre stato un po’ troppo quirky per il mainstream – almeno fino a poco tempo fa.

Ma cosa succede quando la Sia penna-in-affitto riprende possesso di ciò che aveva scritto per altri? This Is Acting fa proprio questo: de-cestinare quel che è stato rifiutato da Adele, Beyoncé, Rihanna e Shakira per “recitarlo” in prima persona. Il risultato sono 12 potenziali singoli (perché Sia sa benissimo come scrivere una canzone pop), ma con una grossa confusione di fondo. Sia è così brava a modellare un brano sulla voce e sullo stile della persona a cui è destinata che è così facile, durante l’ascolto, capire chi avrebbe dovuto cantare cosa.

Se la voce spezzata e il ritmo vagamente latinoamericano di Move Your Body sono decisamente di stampo shakiriano e con Cheap Thrills ci vedremmo benissimo Rihanna a dominare una dancehall, non è nemmeno difficile inquadrare lo stile più classico di Adele (e l’intervento di Tobias Jesso Jr.) in Alive e Bird Set Free, o i tratti dell’ultima Beyoncé in Sweet Design. A spiccare fra tutte non è tanto l’inedito One Million Bullets quanto la collaborazione con Kanye West in Reaper, che ricorda più la Sia pre-1000 Forms of Fear che la Rihanna a cui era destinata.

La mossa intenzionale di interpretare identità sempre nuove diventa sì un esperimento interessante per la poliedrica Sia Fuller, che sta palesemente giocando sia con se stessa che con lo spettatore, sfruttando appieno capacità vocali che non hanno nulla da invidiare ad Adele ma senza, per questo, dover giustificare il cambio di direzione ; tuttavia questo esperimento rischia troppo di ripiegarsi su se stesso, diventando poco altro che un progetto parallelo e non un lavoro completo. Fortunatamente non c’è da temere: va decisamente preso come un travestimento momentaneo, una rampa di lancio per qualcosa di diverso e più grande.

Traccia consigliata: Reaper