Nomen omen. Pattern, tra le traduzioni possibili contempla quella di struttura ripetituta (e ripetitiva). I Patterns, arrivati come di consueto all’esordio su LP dopo ben tre singoli largamente dilazionati nel tempo, il primo datato perfino 2010, hanno deciso forse coscientemente o forse no di non brillare per originalità. Non c’è nulla di nuovo nel 2014 nel dream pop elettronico e acido (con moderazione) proposto dalla band di Manchester su Waking Lines.
Ciò nonostante nessuno nega che si possa produrre musica decente pur senza esser nati senza la scintilla del genio che anima ben altri gruppi. È questo il caso dei Patterns.

This Haze apre l’album e traccia il solco sul quale si muoverà l’intero Waking Lines, l’inossidabile (si fa per dire) binomio suoni distorti & melodia. Nelle parole stesse del frontman Ciaran vorrebbe rendere la sensazione di “those weird dreams that feel familiar but alien at the same time”. È chiaro, no? No?
Fra il gaio scampanellìo che anima la  title-track, ammiccamenti alla new wave su Face Marks e strizzatine d’occhio alle sonorità dei compianti Cocteau Twins un po’ dappertutto, il gruppo spara le sue dieci cartucce nel giro di tre quarti d’ora che passano senza scossoni. Un viaggetto lineare, insomma, alternandosi tra brani più smaccatamente rock e altri più rilassati.

Sul voto finale pesa il fatto che questo sia un album d’esordio, sia in negativo che in positivo: i Patterns propongono una ricetta già conosciuta,  che pesca a piene mani dalla chillwave quando ne è già passato il momento d’oro, priva di veri spunti personali e senza picchi di qualità.
Dall’altro lato non si può dire che non sappiano fare il loro compitino: così come non si trovano capolavori, non si trovano nemmeno filler spudorati o brani che meritino di essere saltati a piè pari. Sembra che questi ragazzi credano davvero in quello che fanno e in come lo fanno: il loro problema è non essere nè i primi nè i più interessanti. Ascolto consigliato solo a chi vive a pane e shoegaze spruzzato di psichedelia.

Recommended track: This Haze