Ho amato gli Opeth e amo il progressive rock anni settanta e, ora che gli Opeth fanno progressive rock anni settanta, dovrei essere felice no? No.

Avevo concesso ad Heritage, il loro decimo disco, il beneficio del dubbio. Pensai che fosse solo un esperimento, una breve fuga dall’enormità dei loro lavori precedenti. Mi sbagliavo.

Più che seguire il trend che in questo 2014 ha portato moltissimi gruppi ad abbandonare le origini death/black, gli opeth, con Heritage il trend l’hanno lanciato e per primi hanno avuto l’occasione di redimersi e tornare sulla retta via. Ma a nessuno piace ammettere un errore, tantomeno se da un errore trai comunque profitti.
Immagino già orde di metallari parlare di miracolo, di capolavoro e invece basta avere un minimo di cultura musicale per vedere quanto poco abbia da dire l’undicesimo disco degli svedesi.
Essere bravi non basta, non bastano i tecnicismi a fare un buon album progressive come non basta saper suonare uno strumento per essere un buon musicista.
Non mi lamento per la totale assenza di scream e cattiveria, ci si può addolcire anche senza perdere la propria identità (Lantlôs docet), ma dal cambiare all’avviarsi sul viale del tramonto c’è una leggera differenza. Perdere i propri connotati e smettere di innovare sono due colpe imperdonabili in grado di affossare anche le migliori carriere.

Pale Communion è davvero troppo nostalgico, stantio ed ha come unici pregi l’esecuzione perfetta e la produzione molto curata.
Il merito va al mixaggio del genio Steven Wilson che purtroppo si è astenuto dal mostrar loro come fanno il vero prog i suoi Pocupine Tree.
Nessun pezzo che riesca a conquistare l’attenzione dell’ascoltatore fino alla fine e che non sembri una cover di qualche classicone del genere. I chorus, la scelta dei synth e la struttura dei pezzi è talmente ricalcata dagli stilemi del prog da far sembrare Pale Communion un album che, dopo quarant’anni, è stato riesumato da un vecchio baule in una buia soffitta.
Un buon prodotto per chi non ha mai ascoltato il vero prog.

Treaccia consigliata: Goblin