L’esordio di Nite Jewel è un ammaliante lavoro sapientemente pop, che scava nel passato, lo manipola e lo rende tremendamente attuale. Già i primi secondi dell’album trasportano immediatamente indietro nel tempo di trent’anni. La title track (che è anche la miglior canzone del disco) è il manifesto dell’arte di Nite Jewel: un piede nel passato e uno nel futuro, ritmiche ultramoderne, melodie vintage e un’attitudine dream pop oscurissima.

L’album procede tra molti alti e alcuni bassi, con virate improvvise verso generi inaspettati, si va dall’rnb alla downtempo passando per il trip hop fino a momenti puramente eterei in true style 2k12, il tutto coronato con naturalezza e originalità da un elegante songwriting.

Nite Jewel è brava e pure figa, ha uno dei moniker femminili più belli e azzeccati che abbia mai sentito e c’è anche un bel po’ di riverbero.