Il minimalismo in qualsiasi forma d’arte può essere un mezzo a due facce. Se da un lato puoi cercare di dargli qualche riferimento esistenziale, una volontà distruttiva diretta a ridurre al minimo la composizione, dall’altro può nascondere una palese mancanza di idee. Qui parliamo di un’ arte specifica, la musica e di un trio, Naomi Punk.
Tre ragazzi di Olympia, stato di Washington. Ecco, già qui non facciamoci influenzare dal loro stato di provenienza, la terra natia del grunge. Television Man esce, come il suo predecessore per la Captured Tracks, che a quanto pare sta ampliando il sound offerto. Parlavamo di minimalismo, Television Man rientra nella seconda categoria di utilizzo di questa forma stilistica cioè la palese mancanza di idee.

36 minuti di pezzi ridondanti all’eccesso. Strutture elementari e lineari (cosa non buona) costruite su un paio di accordi, ritmi pigri che certo non aiutano a dare dinamicità al prodotto e come se non bastasse con voci registrate col culo. Perché, ragazzi, il lo-fi è bello e necessario agli inizi, ma se già come melodie siete scarni e ripetitivi almeno cercate di tirar su il tutto con dei testi comprensibili e interessanti senza che sia necessario tenere in mano un virtuale booklet con le lyrics.
Si fa difficoltà anche a ricordarsi i nomi delle tracce vista la mancanza di cambi (eh sapete Naomi Punk, si possono anche cambiare riff in un brano) e si rimane con un paio di tracce in mano come la title track, ricordata appunto per l’avere il nome dell’album. Eleven Inches mostra dei segni di crescita con un piglio discretamente più dinamico della pianura sonora di Television Man. Plastic World no.6, California Truth e Whirlpool of Anguish potevano anche non esserci o forse servono solo a far riposare la testa dopo quell’incubo distorto, di tre accordi che ti inseguono per 36 minuti.
La traccia di chiusura Rodeo Trash Pit è un ambizioso brano, in quanto i tre si sono guardati e detti “Uè di solito ripetevamo le stesse melodie per 4 minuti. Stavolta ci mettiamo qualche cambio di velocità, un crescendo etc…facciamo le cose per bene, ok?” gli altri due lo guardano con gli occhi sbarrati “Scherzavo regaz, stessi accordi per 8 minuti- via!”

E’ sinceramente difficile capire l’obiettivo di questi pezzi, si cercava lo stordimento e il trip attraverso la ridondanza? Volevano fare i Sonic Youth di Confusion Is Sex? O magari imitare dei vicini leggendari come i Mudhoney di Superfuzz Bigmuff?
Ipotesi 1 – non riuscita – non m’è partito nessun trip.
Ipotesi 2 – non riuscita – dai, per favore.
Ipotesi 3 – non riuscita – aumentate i bpm

Dopo il primo The Feeling, per risparmiare facevate prima a fare come i Neu! quando si sono ritrovati senza pezzi, cioè “remixare” i propri cambiandone la velocità.

Traccia Consigliata: Television Man