Micah P. Hinson ha sempre avuto una vita da maledetto, sesso, droga e country folk. Alla fine sembra essersi sistemato una volta per tutte, durante il tour del 2010 (prima del fattaccio) sul palco era felice e ogni tanto compariva insieme a lui anche la sua bella, la sua musa, cantavano insieme e poi si davano un bacino.

Ma per uno che è stato perseguitato dalle sciagure un’intera vita sembra che la parola fine, che aveva provato a dare con l’ultimo Micah P. Hinson And The Pioneer Saboteurs, non possa mai venir posta.
E infatti capita il peggio: vittima di un incidente stradale, Micah sfiora la morte e, una volta fuori pericolo, per breve tempo si ritrova con le braccia fuori uso. Per uno che è tutto sigarette e chitarra è la perdita di tutto, è il ritrovarsi nel niente, è peggio della morte.

Micah P. Hinson And The Nothing è la reazione a tutto questo: una reazione aggressiva, inaugurata dallo sgangherato e americanissimo rock-quasi-punk tutto chitarre elettriche dell’opening track How Are You Just A Dream? e perseverata con una serie di virate country (The Same Old Shit, There’s Only One Name) che arrivano ad essere maestose (God Is Good).
Lo vediamo aperto anche ad alcuni esperimenti sonori e compositivi che evadono dallo standard del suo cantautorato, come i paesaggi sonori quasi ammiccanti a un certo shoegaze e post rock che troviamo sullo sfondo di quel brano magnifico che è Son Of The USSR o come la formula di lentissima ballad pianistica strappa-cuore che troviamo in I Ain’t Movin’, esperimenti che convivono nell’esperimento più complesso del disco, The Quill.
Per il resto è il solito, caro vecchio Micah, con il suo cantautorato folk dal genuino sapore texano e la sua spavalderia agrodolce che ritroviamo nella sua accezione più positiva in Love Wait For Me e nella trascinante The Life, Living, Death And Dying, Of A Certain And Peculiar L.J. Nichols e in quella più amara in A Million Light Years e nella splendida The One To Save You Now.

E insomma anche per questa volta le disavventure di Micah P. Hinson sembrano essere finite, ormai il ragazzo dovrebbe aver abbastanza amarezza nel cuore da continuare a fare musica splendida finché riesce a rimanere vivo. Dagli un po’ di tregua, Dio.

Tracce consigliate: The One To Save You Now, Son Of The USSR.