Ho scelto di tenere Memory Tapes come ultimo album del 2k12 perché, tra le varie cose che sono successe in musica (neanche troppe, a dire il vero) durante questa annata, quella di cui voi giovani hipster dovete prendere assolutamente coscienza è il definitivo pensionamento della “moda chillwave”, così come era già accaduto alla “moda indiefolk” e come sta accadendo alla “moda dreampop”. Di chillwave buttata qua e là ne abbiamo sentita quest’anno (una su tutte: la ben poco memorabile “svolta chilwave” degli Errors) pur essendo un genere che aveva finito di dire quello che doveva dire già con il debut di Washed Out dell’anno scorso; invece è stata quasi usata come pretesto musicale di chi non aveva poi molto da dire (certo ci sono le ovvie eccezioni: Slow Magic e Teen Daze, ma anche gli Young Magic, che proprio chillwave non sono).

Il terzo album di Memory Tapes funge quindi da capro espiatorio per questa riflessione, essendo il primo vero passo falso dei “padri fondatori” della chillwave, quelli che facevano chillwave quando i giornali dovevano ancora sentire questo termine e i blog cercavano un termine adatto per definire quell’ondata. Neon Indian, pur avviandosi sulla strada del declino, era riuscito comunque a sfornare un bel po’ di belle canzoni nel suo sophomore dell’anno scorso (e ha saputo dimostrarsi un live performer con i controcazzi); Toro Y Moi ha saputo rinnovarsi quasi completamente (e lo attendiamo al varco il prossimo mese con il suo terzo lavoro); Memory Tapes aveva sfornato un secondo album totalmente all’altezza, ma ecco che alla terza prova risponde con un disco insipido, senza momenti di gloria né momenti di vergogna, assolutamente non brutto, ma mai e poi mai bello. Totalmente anonimo.

Chillwave, indie-pop, influenze eighties e sintetizzatori cazzuti messi un po’ qua e un po’ là al solo scopo di mantenere alta la soglia d’attenzione (o quantomeno non far addormentare l’ascoltatore) non bastano a mascherare l’evidente calo di idee che rappresenta Grace/Confusion, il disco di un autore che ha troppa paura di scoprire che probabilmente con il caro vecchio binomio chitarra-voce potrebbe comunque fare musica: certo non alla moda, ma pur sempre musica.

Che uno che fa chillwave per essere alla moda… Madonna santa, dovremmo fare un discorsetto mi sa.
La chillwave è morta. Che si sappia, una volta per tutte, magari vi era sfuggito. Spargete la voce anche con i familiari, che magari a vostra nonna piace ancora.