Maximo-Park-Too-Much-Information-450x450Etichetta: Daylightning
Anno: 2014

Simile a:
The Rakes – Capture/Release
Hurts – Exile
¡Forward Russia! – Give Me A Wall

I Maximo Park sono i Trancini dell’indie-rock: una merendina che non è mai riuscita a salire nell’olimpo dello snack come, chessò, le Crostatine (equivalente dolcetto-zuccherosa degli Arctic Monkeys) e neppure capace di entrare nel mito dei perduti e rimpianti, come ad esempio il Soldino (proseguendo il paragone, diciamo i Futureheads?). Nonostante questo il loro gusto assuefattore permette ai Maximo Park di avere un certo seguito di affezionati, che né crescendo né decrescendo di numero permette loro comunque di restare in commercio con profitto. Certo, forse col tempo la pasta nocciolosa è stata un po’ ridotta, e in questo Too Much Information non troveremo il piacere avvolgente di una Books From Boxes, forse qualcuno inizierà a notare quella fastidiosa patina bianca che si forma sul cioccolato un po’ troppo invecchiato, ma insomma il gusto è quello, e se ti piace in fondo ti accontenti.

Il primo morso del loro nuovo album, Give, Get, Take, ha proprio il sapore che ti aspetti, forse solo un po’ smorzato: sembra infatti una Girls Who Play Guitar a cui manca però il ritornello. Non appena si passa al secondo e al terzo morso, però, attenzione! Il gusto si fa spiazzante, ci troviamo proiettati in pieni suoni anni ’80, fra i Depeche Mode e gli Hurts: credevi di mordere un Trancino e invece ecco un Ciocorì. Non che la cosa sia fastidiosa, soprattutto Brain Cells è un pezzo molto interessante, ma sono un paio di idee a cui il resto dell’album non dà seguito: da Lydia, The Ink Will Never Dies la ricetta dei Maximo chitarre – voce di Paul Smith – occasionali synth si mantiene più o meno invariata, dando a volte risultati apprezzabili (Her Name Was Audre), altre volte trascurabili.

Insomma, quest’album non è quello che scegli se sei alla ricerca di un sapore nuovo (nonostante qualche sporadica variazione della formula che forse vorrebbe ingolosire i palati più attenti), o di un evergreen dal gusto che ti sovrasti. Ma se quello che cerchi è una piccola pausa quotidiana, rassicurante e onesta, e in dispensa non trovi di meglio, a un Trancino un’opportunità potresti sempre darla.

Reccomended track: Brain Cells