Eccolo, qui, Devotion, finalmente è arrivato. Erano in tanti ad attenderlo, questo quarto album dei Kap Bambino, e le aspettative erano decisamente altissime. E Devotion non ha deluso, anzi, con questo disco il duo francese ha sicuramente vinto e convinto, Caroline e Orion hanno realizzato un lavoro sicuramente molto buono dal punto di vista qualitativo. Le sue canzoni ( tredici, per la precisione ), passando per le orecchie, arrivano nella scatola cranica e ti stuprano il cervello senza pietà e senza sosta, tu sei lì inerte e puoi semplicemente goderti il tutto da una posizione privilegiata. Devotion è energia allo stato puro, è dinamismo, è forza. È, molto semplicemente, musica travolgente e qualitativamente anche tanto buona. Electro-punk, punk “sgrezzato” e modernizzato, synthpunk, chiamatela come volete la musica dei Kap Bambino, non è la definizione ciò che conta, ma il materiale prodotto: e qui, questo è totalmente positivo.

Tredici tracce, dicevamo. Spiccano su tutte, sicuramente, Resistance Alpha, Devotion, Under Tender e Mer Morte. Sono, tutti e quattro, pezzi  costruiti davvero benissimo, dall’energia dirompente e dalla composizione musicale perfetta. “Esplosioni” musicali, apoteosi elettroniche, cambi di ritmo improvvisi e immediati ma piacevolissimi, parti vocali ben curate, tutto è studiato e curato nei minimi dettagli.
Abbiamo altre tracce assolutamente e totalmente positive, e parlo di Obsess, Burning, The Lost. Nessuna sbavatura, tutto bello ( e tanto ) anche qui, sembra davvero non ci sia nulla di sbagliato, tanto in queste canzoni quanto in tutto l’album.
Poi, mentre sei lì beato a farti scopare il cervello, così, come se nulla fosse, arrivano due pezzi che quasi rovinano e distruggono quanto di buono fatto fino ad ora. Fuori i nomi, subito : Next resurrection e Trapping. Rendono lo stupro musicale di cui prima una cosa orrenda. Con questi due obbrobri, i Kap Bambino diventano peggio di Ricky Le Roi e Franchino dei tempi d’oro. Sfociano in un electrotrancehouse davvero inascoltabile, musica da ravergabberhailaketaminavuoilaketamina. E sorprende, fa sorgere dubbi il modo in cui, nello stesso album, possano coesistere tracce clamorosamente belle come quelle citate prima, e altre totalmente e assolutamente orrende come queste.
In generale, però, Devotion resta un ottimo album, nessun passo falso per i Kap Bambino, anzi, un’ulteriore conferma della loro bravura. Ah, e smettetela di citare i Crystal Castles quando si parla di loro, non vale più.