Pare che ormai sul lato “emo” (nel senso di “emozionale”, non quell’altra roba là) l’Italia abbia ormai detto tanto, se non tutto. Ogni nuovo prodotto che nasce, cresce e si sviluppa sui chitarroni rischia di suonare vecchio, e se non vecchio “sì ok bello, ma già sentito”. I judA smentiscono questo falso mito e riescono a stupire con il doppio disco Quel brevissimo istante in cui ti manchi.

Stupisce Vibra, il primo pezzo, un pugno in pieno volto che lascia inermi, indescrivibile a parole, così come i successivi riffoni di chitarra, seguiti dal basso, di Isolamento. Nel deserto inizia a uscire dal seminato e si lancia in 10 minuti di alternanza tra chitarre pulite annegate nel chorus e altre strozzate dal fuzz; è un pezzo che cresce piano piano, con calma, e poi esplode, per poi richiudersi su se stesso e infine librarsi: attitudine punk amalgamata a strutture post-rock che spesso ritornano nel corso del disco. È con Aquiloni a Nord però che si rimane sbalorditi: la calma di un paesaggio sonoro disegnato dagli archi e dal pianoforte, con qualche accenno di chitarra delicatissima e un dolce accompagnamento di batteria, un interludio che esplora territori più vicini al pop cameristico.
Si procede poi alternando calma acustica, pur sempre impreziosita di piccoli elementi che alzano la qualità (L’eleganza dei pensieri semplici, Quasi smetto), e pezzi veloci e gridati (Ars oblivions e 100 con il suo testo incazzato “ammazzati, fatti un favore“).
C’è tempo anche per intermezzi ambient (Yakamoz) e strumentali grintose (Il coma della ragione, Del buio).
Di stomaco è un’altra traccia riuscitissima: inizia tra feedback e ambientalismi per poi essere rotta da un basso wave e chitarre che creano attesa, e che esplodono senza pietà nel finale.

I judA prendono dunque una formula bene o male conosciuta al di qua del confine, rimescolando però le carte in tavola, avvicinandosi a un sound originale che ancor meglio veicola i sentimenti e gli stati d’animo delle canzoni.
Ormai è chiaro: ci saranno i chitarroni finché l’uomo avrà sentimenti, e I judA ne han da vendere.

Tracce consigliate: Vibra, Di stomaco