Cosa vi aspettavate da una collaborazione tra Mark T. Smith, chitarrista degli Explosions In The Sky, e Matthew Cooper, mente che sta dietro al progetto Eluvium? Forse un disco black-metal? Una raccolta di cover dei più grandi successi latino-americani? Delle hit che sarebbero finite nella nostra classifica neomelodica? Non credo.

Inventions suona proprio come pensate, e come vorreste.
Nel disco convivono in egual peso e in egual misura i droni catartici di Cooper e i riff chitarristici di Smith che dal 2003 non cambia settaggio alla pedaliera (ma va bene così). Il tutto viene arricchito da voci in loop distorte, percussioni ora delicate ora tonanti, incursioni digitali e droni sporchissimi. E tanto tanto riverbero.
Le tracce vivono di introduzioni lente, climax esplosivi e code (eccezion fatta per il finale vero e proprio del lavoro, volutamente “sorprendente”) proprio come nella migliore delle tradizioni ambient e ancor più postrock.
Certo detto così sembrerebbe “l’ennesimo disco zzz” e invece no.

Inventions è un album (e un’omonima collaborazione) che ha un senso ben preciso, sorretto da una identità e una dignità propria. I pezzi contenuti in esso sottendono un lavoro non indifferente e un’attenzione compositiva che in alcuni passaggi sorprende.
Inutile spendere altre parole per una musica che acquisisce infiniti significati per infiniti ascoltatori.
L’artwork, invece, fa universalmente schifo.

Tracce consigliate: Peaceable Child, Entity.