Degli Hookworms, band di Leeds, vi avevamo già parlato lo scorso anno recensendo il loro esordio Pearl Mystic, un corposo e spaziale minestrone di (appunto) space rock e psichedelica. Nell’arco di un anno il loro nome ha iniziato  girare sempre più tra eventi organizzati da webzine come Fader o riconoscimenti autorevoli come da BBC Radio che li ha avuti in studio e scelti come band del giorno.
In The Hum abbiamo 6 “vere” tracce e 3 brevi interlude che legano il lavoro. Un album che in quanto a unità si difende benissimo dalle critiche complice un gioco ad incastro tra riverberi, arpeggiatori e martellanti batterie. The Impasse, opening track, lascia solo un paio di secondi prima che le urla di Matthew Johnson prendano le redini del cavallo impazzito che continua la sua corsa rallentando giusto un poco in On Leaving, 6 minuti ipnotici la cui spirale viene disegnata da ossessivi riff di chitarra e un costante fondo di organo elettrico.
Iv è il primo etero interlude che scatena tamburelli e movimenti di bacino in Radio Tokyo, i soliti nomi di Spacemen 3 e Spiritualized sono statue enormi che controllano il lavoro di questi ragazzi, i loro angeli custodi. Non abbiamo il tempo di far finire questa traccia che Beginners con il suo sapore kraut ricomincia a farci correre stando fermi, quelle sensazioni da cameretta che gira mentre sei steso sul letto, come sempre la voce ha il ruolo di predicatore nello spazio, nella dimensione di una funzione religiosa tra le stelle. Off Screen smorza (doverosamente) la carica adrenalinica mostrata finora fornendo un dolce ninna nanna distorta da far ascoltare al vostro futuro bimbo per farlo crescere bene a pane e shoegaze. La sensazione di presenza religiosa ritorna con la chiusura di Retreat, chi in chiesa non vorrebbe lodare Nostro Signore aiutati da coriste afroamericani e un gruppo di 5 ragazzi inglesi che fanno vibrare il legno delle panche e il vostro stomaco con un pulsante basso e vi avvicinano al cielo persi nelle onde delle loro distorsioni.
The Hum è un album di conferma riuscito, rende cosciente la band di aver ottenuto i propri risultati con merito e di avere davanti positivi scenari. E’ alla fine dell’ascolto di album di band giovani così che finisci dicendo “grazie per la musica offerta e buona fortuna!”

Tracce consigliate: The Impasse, Radio Tokyo.