Ladies And Gentlemen We Are Floating In (Dark) Space. Potrebbe essere la loro personale versione del capolavoro degli Spiritualized. Eh sì, questa giovane band di Leeds, dimostra che nello spazio il suono si diffonde e a quanto pare non suona neanche male. MB, MJ, JN, SS, JW sono le inziali dei nomi dei suoi componenti e la loro pagina facebook, non fornisce molto altro in quanto ad informazioni.

Per scoprire altro ci viene in aiuto una loro intervista per EchoesAndDust.com. A raccontare la storia dei vermi parassiti dell’intestino tenue (questo è nella realtà un hookworm) è JW, chitarrista della band. In poche parole, gruppi diversi di amici si conoscono e rincontrano quando scatta la proposta di formare una band.

In quanto a genere, si definiscono Krauty-psychy-punky guitar music with too much delay and reverb. Ed è proprio grazie al fatto di esagerare con delay e riverbero che conferisce ai loro brani una dimensione sufficientemente eterea.

Le similitudini con gli Spiritualized e Spacemen 3 si fanno sentire già nel primo brano, Away/Towards, innanzitutto la durata. Presentarsi subito con un brano da 8 minuti, può essere rischioso.Le possibilità di distrarre l’ascoltatore e perciò di non fargli proseguire l’ascolto dell’album, sono molte, ma non qui in Pearl Mystic.

La voce distorta, bassa in sottofondo, le chitarre che cercano tramite i loro echi e delay di costruire un’impalcatura per il brano, si dimostrano efficaci già al terzo minuto, quando un serrato ritmo di batteria, con un rullante bello morbido consente alla canzone di aprirsi letteralmente. Il “So Come On” urlato da MJ e i suoni acidi ricordano molto Il “Come Together” di Jason Pierce.

Form & Functionnel caso non ci fosse la chitarra vittima del tremolo sotto la voce, sarebbe un perfetto brano rock&roll anni ’70.

In Our Time dimostra che il fatto di addormentarsi per due tre mesi ascoltando gli Spacemen 3 (esperienza di MB) produce i suoi effetti. Nell’ambito dello space rock anche gli Hawkwind non mancano all’appello delle possibili ispirazioni.Prendete Since We Have Changed, poi ne riparliamo.La voce di MJ, rientra perfettamente nell’atmosfera di liberazione dello spirito dionisiaco (impegno anche Nietzsche toh). E’ un tutt’uno con il coro e il brano. Timbro vocale, che a molti potrebbe sembrare anonimo, ma che personalmente piace parecchio.

I, II, III sono tre intermezzi strumentali, che non aggiungono nulla all’album in sé per sé ma che si accettano ben volentieri nel disegno complessivo di Pearl Mystic.

Preservation, grazie alle percussioni e il basso punk che pompa per bene le casse, consente a MJ di scatenarsi ancora, urla nello spazio, versi sputati in faccia, chiuso in una scatola troppo piccola per contenere la sua energia. Verso la fine invece What We Talk About è la risposta personale a una I’ll Be Your Mirror dei Velvet Underground, forse è colpa dei sonagli. Sta di fatto che degli sperimentalismi della band ideata da Warhol c’è molto ma c’è anche pesante traccia del rock psichedelico dei 70’s che anche i TOY hanno saputo ottimamente riportare alla luce.

Il materiale prodotto in Pearl Mystic è parecchio, di ottima qualità per essere la prima prova nella lunghezza di un LP (all’attivo hanno un EP omonimo e uno split 7″ con i Kogumaza). Se per molti ricorrere al riverbero sembra una mossa furba, io rispondo, vi sfido a tenere sotto controllo chitarre riverberate, distorte e come se non bastasse anche sotto delay.I ragazzi di Leeds dimostrano di avere tutto sotto controllo anche nei live. E ne hanno fatto anche di importanti con band come The Men e Peaking Lights.

Le carte in regola ci sono tutte il mio consiglio è quello di ascoltarlo e non solo, anche acquistarlo fisicamente (via Gringo), il consiglio degli Hookworms invece è Eat Grove pizza, play Fifa 12, don’t exercise, and listen to the Modern Lovers.

Tracce consigliate: Away/Towards (live)In Our Time.