fujiya_miyagi-artificialsweetners_sm_2-1Anno: 2014
Etichetta: Yep Rock

Simile a:
!!! – Thriller
Whomadewho – Dreams 
Shit Robot – We Got A Love

Un’altra di quelle abbuffate in cui l’appetito vien mangiando. Lo stile delle produzioni Fujiya & Miyagi è unico e intramontabile, ma estrarre valore da Artificial Sweteners sembra quasi una missione. Se lavorassi in un negozio di dischi la inserirei nelle nuove proposte per giovani con le rughe. 

Un po’ con le spalle al muro il terzetto di Brighton si ritrova nella terra di mezzo tra il dover accontentare veterani elettro pop dove elettro sta per tastierine e pop sta per Soulwax, e giovani diventati ravers per scelta di stile e perché “i Prodigy fanno musica rave”. Il risultato è una riproduzione lo-fi di un qualsiasi album dei The Faint, speranzoso nell’invadere le piste, ma cosciente di avere il suo destino in mano ad autentici giri di basso, schitarrate talvolta sconvenienti (Daggers), e rigurgiti kraut (Flaws), finchè non arriva il rutto acido che ti lascia il sapore giusto: Tetrahydrofolic Acid. Se gli altri otto pezzi fossero stati così adesso la nostra vita da clubber sarebbe stata migliore. Riadattata all’estetica androgena neodigitale che Lopatin apprezzerebbe, senza un tempo di battuta preciso concentra in 4 minuti il beat che negli altri 40 è l’assente ingistuficiato.

Aphex Twin + una buona dose di nonsense e avevate fatto l’album dell’anno, e invece ci avete riscaldato la pietanza indie ammuffita dall’eredità di Chemical Brothers e compagnia bella, che degenera in Little Stabs At Happiness catapultandoci nel 2009 di Skeleton Boy dei Friendly Fires (a caso).

Con un buffet del genere tutti sono felici, se non specifici la data di scadenza. Anche se difendere l’autenticità dell’Inghilterra allergica al post-dubstep può essere una causa stimolante, mi raccomando poi attenti alla digestione.

Traccia consigliate: Tetrahydrofolic Acid