Niente amici. Io volevo recensire il nuovo disco dei Fine Before You Came ma me l’hanno fregato. Quindi mi tocca questo “amerimagrebbino” al suo primo album.

L’album è pesante, zarro e noioso e un polpettone di golden chainz e macchine con bei cerchioni lucidi. I beat si basano su drum machine identiche e la voce di Karim Kharbouch  non aiuta rappando allo stesso modo in tutte le tracce senza particolari accenti o aggressività da trasmettere. La sola aggressività è quella dei beat, in quanto eccessivamente pompati. C’è un vena barocca per dimostrare le risorse in mano ma una povertà disarmante per costruire brani originali e incisivi. Qualcosa che vada oltre l’esibizionismo fine a se stesso. E’ insomma l’ASAP Rocky dei poveri.

Ha riempito il disco di collaborazioni come si usa fare tra i tipi giusti del rap. Unica eccezzione ,Pop That che, oltre a ribaltare la Boiler Room in un set di RL Grime, gasa parecchio. Ma non alza di molto la qualità dell’album.
In quanto a nomi e pulizia del suono, si nota come è possibile spendere male i propri soldi. French potevi comprarti 3 o 4 Cadillac Escalade invece che far uscire questo album.

Seriamente è la corazzata Potemkin degli album rap. E poi il titolo. Un gioco di parole di un ironia becera, peggio del peggior Gigi Sabani (pace all’anima sua).

Tracce consigliate: Pop That