Stanotte ho sognato che mio padre moriva. Nei due secondi immediatamente successivi al mio risveglio i miei occhi erano ancora pieni dell’ultima immagine che avevo di lui: stava seduto davanti a un tavolo bianco, incapace di respirare, e con le ultime forze provava a scrivere con un pennarello scarico quattro parole con una rabbia mista a serenità che, nel mondo reale, non ho mai visto in nessuno. “Ti voglio bene Rai” scriveva mio padre nel sogno, quattro parole prima di lasciarmi per sempre.

La stessa urgenza che ha avuto mio padre nell’incubo che ho fatto stanotte deve averla sentita David Balfe, uno dei nomi più importanti dell’industria musicale inglese (dietro al lancio di una certa band di Colchester, per dirne una), che decide di firmarsi For Those I Love per commemorare il suicidio dell’amico e collaboratore Paul Curran, scomparso nel 2018. Urgenza è una parole che trasuda da tutte le nove tracce che compongono il progetto dell’artista, che affida a stili e linguaggi diversi l’impossibile compito di dire le ultime parole a qualcuno a cui vogliamo bene, e che non vedremo mai più.

Spoken word, elettropop, trip hop, sample vocali in francese, dream house, synth glaciali, grida strozzate, tutto si mescola nella durata delle tracce in modo più simile a un’opera d’arte che a una traccia musicale. Per tutta la durata del disco si ha infatti l’impressione di essere davanti a un lavoro coeso, univoco, vario ma al tempo stesso contenuto in un’unica cornice, quella della sofferenza, dell’amore, dell’amicizia, della mancanza. Usando le influenze come una tavolozza e le sue parole come pennellate precise e frenetiche, Balfe sfrutta tutto il suo background per dipingere un ritratto sonoro della perdita, e il risultato è di certo sorprendente, emozionante, intimo e universale.

Musicalmente siamo davanti a un lavoro maturo, ma non è nemmeno da dire data la caratura dell’artista. Immaginate il primo EP di Micheal Angelakos dei Passion Pit in salsa Loke Rahbek e avrete un’idea delle strumentazioni, mentre la voce è affidata a uno spoken word imponente, quasi impassibile, a volte più ritmato e che a volte, solo a volte, cede a emozioni più forti che lo flettono. Sono infatti le emozioni a dare la cadenza a tutto il lavoro, sono i sentimenti di Balfe la vera cassa di risonanza che dà ritmo ai quarantacinque minuti di un disco come forse non ne avete mai sentiti. Distinguere tra le tracce, parlare di questo o quel passaggio, dividere il lavoro in diverse unità sarebbe come parlare dei diversi capitoli di un libro come unità a sé stanti e non come parti di un tutto.

For Those I Love è una fantastica opera con cui Balfe ha voluto dire addio a un amico andatosene troppo presto, e per questo non possiamo che consigliarvi di andare ad ascoltarlo subito. Io lo sto già facendo, gli occhi ancora gonfi a causa di quel “Ti voglio bene Rai”, anche se mio padre è nella stanza a fianco alla mia e sta benissimo. Prendete il lavoro di Balfe come un opera complessa e umana e avrete uno dei lavori più personali di questo 2021, garantito.

Tracce consigliate: I Have a LoveLeave Me Not Love