Ogni tanto mi capita di trovare, in un disco, una canzone che prevalga sulle altre in bellezza. Ogni volta che mi capita mi risulta un po’ più difficile esprimere un giudizio sul disco in questione. Ciò sul quale è difficile sindacare, però, è che The Lion’s Roar è un un disco bellissimo. La formula delle First Aid Kit è semplice: due sorelle,  Johanna e Clara Söderberg, svedesi, due belle voci,  anni di nascita 90 e 93, un EP e un LP alle spalle.

The Lion’s Roar è un lavoro molto omogeneo. Perennemente centrali le voci delle due sorelle: in alcuni casi una armonizza l’altra o viceversa, altre volte la voce sembra una sola, potentissima, un fiume in piena che scorre su un letto di timidi strumenti. Non appena le voci perdono di intensità per il naturale dinamismo delle canzoni, sono le chitarre, gli archi, le tastiere, le percussioni a uscire fuori, rendendo perfettamente quella sensazione di complementarietà ed equilibrio intrinseca del disco. Il folk delle First Aid Kit è personale ed emozionante, The Lion’s Roar, la prima traccia ha un’atmosfera quasi medievaleggiante che ti ammalia e travolge in un ballo senza cognizione, solo tu e un’altra epoca. To a Poet fa quasi lo stesso effetto, nonostante risulti più attuale, nonostante la sezione ritmica, estremamente minimale, assomigli in modo impressionante a quella di Misread dei Kings of Convenience. I Found a Way è un inno d’amore verso se stessi, quasi inquietante, l’unico appiglio per non perdersi è l’onnipresente e splendida voce. Tutte le tracce di The Lion’s Roar, tutte e dieci, hanno un senso. Questa è la forza del secondo disco delle First Aid Kit.