A due anni di distanza dall’album d’esordio “Silver”, gli Eternal Summers tornano  con due nuovi lavori: il 10 aprile esce “Dawn of Eternal Summers Vinyl”, un LP  che raccoglie cover e vecchi pezzi della band;  il 24 Luglio tocca invece a  “Correct Behavior”, Kanine Records, a tutti gli effetti la seconda vera produzione per il trio americano.

L’album parte bene con “Millions”, ritmiche battute e riverbero quanto basta; la voce di Nicole, a tratti forse fin troppo “armoniosa”, corre leggera su riff di chitarra che richiamano con insistenza la wave più oscura. E’ così che scopriamo il primo frammento da cui è composta l’anima di questo “Correct Behavior”: anche se in in maniera minore rispetto al loro primo lavoro, Nicole, Daniel e Jonathan continuano ad oscillare tra diversi generi, non riuscendo a trovare un’uniformità che ci si sarebbe aspettati da questo secondo lavoro. Brani come “I love You” sembrano partoriti da Ezra e dai suoi Vampire Weekend, ritmiche contagiose e richiami al surf-pop più estivo, che nonostante la piacevolezza hanno ben poco a che spartire con il resto della produzione. Chiudendo gli occhi ed ascoltando “WOnder” e “Good as you” si potrebbe tranquillamente pensare di essere in compagnia dei Best Coast e della loro scanzonata voglia di estate;  brani come “Summerset” (dove Nicole sembra per un attimo cantare con i Be Forest), ePure Affectionfanno della parola “delicatezza” il loro credo; canzoni in cui ci si ferma a guardare il vuoto, così, per perdersi ancora una volta in qualche sfuocato ricordo che ritorna a stringerci la pancia per l’ennesima volta. Infine una nota di merito per “Girls in the City”, unica traccia cantata al maschile, una voce che non appartiene a questo tempo, profonda ed oscura; guardare dentro un vecchio pozzo abbandonato e non vederne la fine. Un grande pezzo che ci trascina trent’anni indietro, quando i sedicesimi avevano ancora il loro perchè.

Insomma la qualità c’è, le idee anche, forse troppe e tutte insieme; una discontinuità che a tratti lascia spaesati. Tra nuvole dark-wave, vibrazioni post-punk, sognanti atmosfere per veri dream.popperz, e nostalgici riverberi al profumo di sottobosco gli Eternal Summers continuano a seguire le briciole di pane, indecisi ancora su quale strada intraprendere. Il disco, comunque,  scorre senza mai annoiare, un’ottimo compagno per gli improvvisi temporali estivi; concedetegli almeno tre/quattro ascolti e vedrete che in un modo o nell’altro saprà darvi (almeno in parte) quello che  stavate cercando.