Empire-of-the-Sun-Ice-on-the-DuneEtichetta: Virgin
Anno: 2013

Simile a:
Paps’N’Skar – Uno
Pnau – Soft Universe
Strange Talk – Cast Away

Luke Steele e Nick Littlemore sono due tipi talentuosi, ma anche molto furbi. Hanno perfettamente capito come sia possibile realizzare oggi un disco dance pop in grado di farsi apprezzare dai pubblici più differenti, dai proprietari di Punto gialle in gita in riviera, ai musicofili più integralisti ma colti in un momento spensierato. Per farlo, hanno preso l’italo-dance più melodica, l’hanno ricoperta con una patina chic e contemporanea (non per niente sono rispettivamente uno un componente degli Sleepy Jackson, uno dei Pnau), calando il tutto in un immaginario esotico-indiano-cavalieridellozodiachesco perfettamente studiato, che fa da filo conduttore alle loro grafiche, ai loro testi, ai loro video e alle loro incredibili performance live.

L’album è composto quasi interamente da canzoni che sembrano uscite dai Paps’n’Skar in stato di grazia presi e infilati di forza in un centro di rieducazione al buon gusto. Basta ascoltare Dna, Alive, Concert Pitch, Celebrate, Old Favours: cassa dritta, basso in levare, melodie appiccicose, pop, canzoni completamente lineari che se non stupiscono, però divertono. Praticamente 9 potenziali singoli, tutto l’album se si esclude l’intro cinematrografica Lux, la ballata I’ll Be Around e l’inutile chiusura di Keep a Watch.

Chiariamo, non parliamo di un capolavoro, ma di un bel disco probabilmente pensato per fare il definitivo botto, e arrivare il più in alto possibile nelle classifiche di radio e club (cosa che sta riuscendo a fare egregiamente, anche qui in Italia). E se questo vuol dire che quest’estate dalla radio del vostro stabilimento balneare usciranno più Alive e Concert Pitch e meno Clementino e Moreno, onestamente vi consiglio di vivere la cosa con una grande sensazione di sollievo.

Reccomended Track: Alive