Ho trovato questo disco per terra. Un paio di amici miei non l’hanno probabilmente mai ascoltato. Un paio di amici miei potrebbero credere che la parola efterklang possa stare a significare un certo tipo di chiave inglese o una rinomata, seppur costosa, serratura svizzera.
Un paio di amici miei all’affermazione “Sai, gli Efterklang sono andati a ispirarsi a Piramida per la registrazione del loro ultimo disco Piramida, un ex insediamento russo oggi abbandonato situato a nord molto nord vicino al polo nord” potrebbero rispondere con l’affermazione “Non so, ho fame”.
Un altro amico mio scrive canzoni e non ha i soldi per ispirarsi a Tahiti, o a Parallelepipeda, quindi va a casa degli altri miei due amici. C’è da dire che gli Efterklang erano già abbastanza a nord prima di partire.
Beh circa un mesetto fa esce questo cd, Piramida.

Piramida ha tutta l’aria di essere un agglomerato concentrico di suoni e parole gettate in bocca a chi se le merita che ti raccontano della loro esperienza, loro che si muovono nella città deserta, loro che trovano lattine e ne registrano il suono dopo un lancio di braccio destro.
Loro che si avvicinano al nulla, loro che respirano il nulla.
Le premesse erano buone, non si può negarlo, una bella band, un bel posto, l’ispirazione che parte da zero a danzare sulla tabula rasa, peccato che questo nulla sembra ammiccare a tutta una serie di cliché della musica contemporanea, di soluzioni quasi plagio, di arrangiamenti tipicamente 70’s ecetera ecetera.
Il disco è comunque bello, perlomeno fatto bene, non va da nessuna parte ma lo fa con coerenza, a tratti noioso (ho letto da qualche parte che se ti lasci abbattere completamente dalla noia poi capisci davvero il significato del disco).
È fatto con sintetizzatori, archi, ottoni, poche chitarre, basso, batteria, una linea vocale di poche note accompagnata spesso da un coro di settanta elementi, che se lo possono permettere.
L’andamento è 80’s, l’arrangiamento 70’s, i suoni col riverbero, ascoltatevi Black Summer che è un bel pezzo e al minuto 1.11 sembrano i Pink Floyd della mucca.