Dopo un solo anno dall’uscita di Wonderful, Glorious riecco gli Eels con un nuovo album.
In The Cautionary Tales of Mark Oliver Everett forse è più forte la presenza di Neil Young e Leonard Cohen che Tom Waits  (da sempre un’ispirazione quasi religiosa) seppure la voce di Mark Oliver Everett sia sempre più piacevolmente roca. I 13 brani sfornati questa volta vedono una netta inversione verso una dimensione acustica e più intimista rispetto al passato, una direzione che si sposa alla perfezione con le lyrics che da sempre caratterizzano la band. Tale è l’opener Where I’m At, una strumentale per piano e archi che aprono poco a poco lo spazio attraverso il quale infilarsi tra i solchi del disco.

Il primo singolo, Agatha Chang, disponibile già da gennaio e giocato tutto su una delicata quanto semplice melodia di chitarra acustica, voce bassa e un testo di romantiche nostalgie, “I couldn’t bear to break up my old gang But I should’ve stayed with Agatha Chang”, prometteva buone cose e quasi del tutto mantenute.

Il tema del rimpianto, oltre che in Agatha Chang, compare anche su Mistakes of My Youth, per la quale è stato girato un video da Brian e Brad Palmer dal sapore agrodolce e dai toni plumbei per quanto forse troppo carico di cliché, e su Series of Misunderstandings, animata soltanto dallo xilofono, capace di creare un’atmosfera tanto sottile da diventare impalpabile sebbene ascoltare il testo produca il risultato opposto, dipingendo un quadro nitido.
Su Gentleman’s Choice riappare fortissima l’influenza di Tom Waits ma a farvi da contraltare la musica, solo un pianoforte, una manciata di note, per far virare tutta l’attenzione sul cantato che nel finale diventa perfino straziante. Per dare a Cesare quel che è di Cesare bisogna segnalare l’apporto massiccio dato in fase di scrittura, arrangiamento e mixaggio da parte del nuovo chitarrista Mike Sawitzke, per gli amici P-Boo. Dati alla mano risulta che Everett abbia trovato un compagno di viaggio di alto livello e dalla sensibilità molto simile alla sua e il songwriting ne risente positivamente.
C’è spazio anche per momenti di eterodossia  inaspettata: Dead Reckoning ha un incedere funereo e quasi ambient, sostenuto solo da fiati, aperto e chiuso da rombi di tuono. Per quanto si classifichi come poco più di un esperimento, rimane un episodio interessante.

Il mercato discografico pare non voler dare giustizia a Mark Oliver Everett, la cui produzione nei quasi due decenni di esistenza è sempre stata di alta qualità eppure forse mai riconosciuta con la giusta fama, nonostante non siano mancati soprattutto negli ultimi anni i successi commerciali. The Cautionary Tales…  non invertirà la rotta; il signor E, cinquant’anni suonati e non sentirli, difficilmente troverà un’ispirazione nuova e sfolgorante. Ma tutto questo poco importa per chi si è innamorato di quel capolavoro denso di tragedia che fu Electro-Shock Blues: gli Eels confermano per l’ennesima volta un’emotività delicata e squisita, sempre ritagliata a misura della figura di Everett e, proprio per questo, capace di colpire ancora nel segno e dare lezioni a più di un concorrente.

Tracce consigliate: Agatha Chang, Gentleman’s Choice.