L’anno scorso Dog Bite all’anagrafe era solo Phil Jones, simpatico tastierista di Washed Out, ma ora a lui si sono aggiunti altri tre scappati di casa per fare insieme allegramente chillwave, dreampop, shoegaze e quant’altro.
Il buon Phil riesce nell’arduo intento del secondo album: dopo un debutto scialbo si supera e tira fuori un sophmore tremendo. Il mood generale, per quanto insipido, non sarebbe neanche da buttare in toto, ma sono pezzi come There Was Time e Tuesdays che ti distruggono: armonizzazioni che non armonizzano proprio niente, chitarre fuori tempo, a tratti stonate e più finte di Guitar Hero; davvero con le produzioni di oggi penso sia un’impresa titanica fare robe del genere. In Lady Queen tenta poi la parte del duro con suoni decisi, e ovviamente fallisce.
È Rest Assured però, sorpresona di fine tracklist, ad aggiudicarsi il maggior numero di premi alla cerimonia dello schifo, prima incontrastata in più categorie: canzone senza senso, suoni terribili, coretti fastidiosi, ho già detto canzone senza senso?
L’unico merito che si possa attribuire a Rest Assured è che pone fine a questo Tranquilizers, che più tranquillizzarvi vi farà salire un nervoso che davvero non avete idea.
Tracce consigliate: Rest Assured (solo per i più temerari)