Torna quel gran coglione di Daniel Powter. Ve lo ricordate Daniel Powter? Era quel senzatetto con la berretta che nell’estate del 2k5 insinuava di aver avuto un brutto giorno in un video in cui c’era anche una bionda che al tempo aveva parvenza di rilevanza in quanto rivale d’amore di Summer nell’eterna lotta per il cuore di quel sudicione di Seth Cohen (si parla ovviamente di uno dei telefilm più cruciali della vita di tutti noi pezzi d’hipster, The O.C.). Quel singolone era “Bad Day” e gli fece guadagnare diversi soldi nonché l’irrispettabile nomea di Daniel Powter e la Berretta Filosofale.

Gli anni sono passati e il suo look è cambiato di brutto: non solo ha tolto la berretta (io credevo fosse calvo, si sarà fatto un trapianto quello schifoso rifiuto), ma sembra tipo appena uscito da Fox River:
 FA STRAPAURA CRISTO DIO!!!

L’album Turn On The Lights (chiaro tributo al decennale del debutto degli Interpol) è un album bruttissimo inadatto a qualsiasi situazione fatto di canzoni di merda che non potrebbero piacere nemmeno alla persona più infame io l’album l’ho ascoltato tutto e, che mi crediate o no, neanche un singolo secondo è vagamente riconducibile alla darkwave, quindi fa cagare è brutto un brutto bruttissimo album ve lo dico: è brutto. Su Crazy All My Life (gran pezzo dance che sfonderà nelle migliori galere) addiritura stona. CIOÈ VECCHIO COME FAI A STONARE IN UN DISCO ALL’ALBA DEL 2013 ME LO SPIEGHI? Per non parlare di Best Of Me in cui i primi tre secondi sono un chiaro plagio dei primi due secondi di LYF dei WU LYF. Ladro e infame! E che dire di Birthday Suite? Sicuramente è uno di quei casi in cui l’electropop è chiamato in causa ma l’electropop rifiuta di presentarsi. L’album finisce sulle soffici note di Tell Them Who You Are, mentre sorge il triste pensiero di aver mandato a puttanissime quaranta minuti e ventisette preziosissimi secondi che no, non torneranno mai più indietro.

Daniel Powter sei proprio un porco schifoso mi fai pietà e ti disprezzo un bel po’.