Più che New Eyes, quello che servirebbe dopo aver ascoltato questo disco sono due nuove orecchie. L’idea di unire la house/garage con la musica classica era davvero fica e con Mozart’s House (che appunto campiona diverse parti del Quartetto n. 21 in re maggiore K. 575 dello stesso Mozart) c’era davvero da pensare ad un album geniale. Sì, appunto Mozart’s House è un pezzo pazzesco ed è assurdo che sia stato scritto quattro anni fa. Ancora più assurdo è il successo planetario ottenuto da Rather Be e non da questo brano, ma vabhé ci sta: pezzone da radio per i già nostalgici di I Follow Rivers remixato da The Magician. Ma il resto dell’album? Che confusione miei cari Clean Bandit. Sono passati oramai 7 anni da quando gli Operator Plese provarono ad unire l’indie-pop/rock con le sviolinate classiche e il risultato… chi cazzo sono gli Operator Please?

I Clean Bandit fanno parte di quel filone (prevalentemente UK) degli ultimi 3-4 anni che sta provando a reinventare la garage, la house, la drum ‘n bass, la dubstep, la jungle, il funky e non so cos’altro abbiano in testa tutti di voler creare. I risultati son sempre delle merde assurde (Disclosure e Rudimental a parte) in cui non c’è un’idea omogenea e non c’è alcun filo logico conduttore  tra i vari brani. Si va dall’electro-raggae di Come Over  e Telephone Banking alla house 90 di Heart On Fire senza alcun motivo sensato. Assurdo come ci sia persino quella scoreggiona di Lizzo a rappare in quella merda di pezzo trap quale è New Eyes.  Anche la prima metà dell’album formata dai pezzi di lancio (A+E, Dust Clears e Extraodinary) è una merda. Ascoltatevi l’autotune in Dust Clears e capirete.

Ma poi voglio dire: avete preso James Napier (collaboratore in Latch, Voices, White Noise e You & Me dei Disclosure) in produzione solo per Rather Be e avete visto il risultato. Non potevate farvi fare tutto l’album? Coglioni.

Tracce consigliate: Mozart’s House