Ci sono momenti di After The Disco in cui credi di aver ascoltato qualcosa di dannatamente nuovo, non i soliti revivalismi scimmiottati, non le solite tastierine con le vocine, quel ritornello che ti ritrovi nella soundtrack di Fifa o nell’ultimo di Wes Anderson in quel che più che un album è un esperimento sui generis della cultura pop di quest’annata, il risultato dell’alchimia tra Danger Mouse e James Mercer che hanno posizionato i Broken Bells in cima alla loro folta lista. E si può dire tutto sulla credibilità dei due come band affermata, ma non che di musica ne sappiano poco.

Con la modalità reflektoriana di dividere il disco in atti, virare così bruscamente dalle visioni lucide in chiave 80’s del terzetto iniziale implica una grande consapevolezza dei propri mezzi, e sono le abilità melodiche di uno e gli arrangiamenti di gusto cinematografico dell’altro a spiccare su tutti. A smorzare gli animi e cancellare le fantasie sui Bee Gees di Holdin On For Life ci pensa la drammaturgia folk di Leave It Alone, che da sfogo a visioni Italo-western con un orchestra ad hoc guidata dal compositore Daniele Luppi (già comparso nell’album d’esordio) e assistiamo esterrefatti all’evoluzione vocale di Mercer dal falsetto alla spoken poetry di radici southern. Chi era convinto di dare un seguito agli ultimi Phoenix qui cade dal pero.

La scelta quasi nazista nel destrutturare i contenuti può generare un attaccamento ad uno stile piuttosto che all’altro, rendendo After The Disco uno di quegli album in cui vale la regola della riproduzione casuale, in particolare nel nucleo centrale dove si sprecano gli intimismi velati di tono sixties della ballata Lazy Wonderland o il desert rock riadattato di The Changing Lights, per poi passare agli ironici ohohoh haha di Medicine che aprono le porte allo psych di No Matter What You’re Told, uno dei pezzi più riusciti perché gli MGMT hanno sognato di farne uno simile ma niente.

Non è l’esuberanza dei contenuti che fa di due teste calde una vera band, ma la gestione razionale delle ispirazioni senza tempo, che dimostrano come esperienza non è sinonimo di buon disco, e il sophomore dei Broken Bells risulta essere un insieme di canzoni carine diverse tra loro, niente di più. Nonostante tutto, sempre attenti a quei due.

Recommended tracks: After The Disco, No Matter What You’re Told