“At least to begin with, I would recommend closing your eyes […]”. È così che Brian DeGraw, in arte bEEdEEgEE, introduce i suoi 45 minuti di musica sintetica, a tratti robotica trasportata da ritmi baleari e decorata da sfumature multicolori futuristiche: chiudere gli occhi e lasciarsi trasportare fino in fondo da questo bel trip.

Un album che dona luce, colore e vivacità alla witch house, solitamente buia e oscura, con synth e cori presi un’isola retro-future nascosta in chissà quale arcipelago (Helium Anchor, Like Rain Man, Overlook, Bricks). I ritmi sincopati e terzinati ci accompagnano per tutto il viaggio, senza annoiarci anche perchè ci lasciano (per poi ritornare), nei momenti giusti, in compagnia della cassa dritta di Quantum Poet Riddim (in parte), Flowers e (F.U.T.D.) Waste Of Time, traccia in cui Alexis Taylor degli Hot Chip esagera più del dovuto e trasforma il tutto in un brano degli Hot Chip stessi. In Empty Vases, con Douglas Armour al microfono, Brian prova ad uscire dagli schemi con un pezzo che, nonostante sia orecchiabile, stona dal resto del lavoro risultando una brutta cover di un pezzo di Obsidian di Baths. Pezzo siderale è Flowers in featuring con la fantastica voce di Lovefoxxx delle CSS: 6 minuti e 23 secondi dove il cantato malinconico, talvolta in francese, ci porta totalmente in un’altra dimensione ai limiti della vaporwave di Machintosh Plus.

Un debutto positivo quello del fondatore dei Gang Gang Dance, che ci regala un trip malinconico, ma allo stesso tempo felice e ballabile, che però pecca qua e là nell’originalità dei suoni, specialmente nelle percussioni, che spesso risultano fin troppo anonime e abbassano la qualità del prodotto.

Tracce consigliates: Flowers, Bricks