beachhouse2Etichetta: Sub Pop
Anno: 2015

Simile a:
Wild Nothing – Gemini
Lotus Plaza/Niceweekend – Split Album
Adorn – You’ll Never Get to Heaven

Depression Cherry è stato definito, senza esagerare, come una delle più belle uscite del 2015, celebrato come uno dei regali più beli che i Beach House potessero fare ai propri fan. Questi ultimi, dopo essersi risollevati a fatica dalla posizione fetale nella quale erano stati ridotti da tracce come 10:37 e PPP – dure cannonate alla sfera emotiva di chiunque – hanno accolto a con le emozioni più disparate il nuovo nato Thank Your Lucky stars, più giovane di solo pochi mesi rispetto al fratello dello stesso anno: “Ma come!? Non ci sono i fatidici 2/3 anni di gestazione, ma sarà bello come Depression Cherry?”, “ma ci saranno almeno due tracce che mi permetteranno di percorrere la tratta del bus guardando fuori dal finestrino con fare malinconico?”, ecc. e la risposta a queste domande è sì!. Il duo di Baltimora colpisce ancora facendo traboccare gli occhi dei fan di caldi rigagnoli, tant’è che numerosi esperti si stanno interrogando su come quantificare le lacrime degli emozionati ascoltatori.
Depression Cherry e Thank Your Lucky Star sono due fratelli, registrati nello stesso periodo, eppure diversi: se il primo è caldo e morbido al tatto come il velluto, il secondo si fa più seducente e scivola tra le mani come seta impalpabile.
E’ un ritorno alle origini: prendendoci per mano i Beach House ci riportano alle loro sonorità primigenie, le stesse di Devotion e Teen Dream, entrambi scenari di quelle atmosfere delicate pervase di sottile malinconia dei quali l’accoppiata Legrand+Scally ci ha fatto innamorare ; ciò non avviene solo a livello sonoro, l’artwork stesso si riavvicina alle scelte stilistiche precedenti a quelle del quasi Rothkiano Depression Cherry.

Majorette, traccia d’apertura, è una lenta e graduale immersione nelle tiepide acque dell’album, nei suoi suoni liquidi: la traccia è bagnata di incredibile dolcezza dalla voce di Legrand che si fa impalpabilmente riverberata, diventando un tutt’uno con la melodia. Con She’s so lovely  si procede in questo sognante ondeggiare, il tutto è illuminato dalle stridenti note alla chitarra: possiamo sentirne l’intercedere lento, un ultimo ballo in una sala dagli specchi polverosi con “She”, entità dal volto velato, alla quale sono dedicate molte altre canzoni nel corso dell’ascolto (All Your Yeahs e Common Girl).
Le tracce più riuscite si svelano però verso la fine dell’album, dando un bellissimo crescendo emotivo alla riproduzione.
Come una perla baciata dalla luce della luna spicca Elegy to the Void: suoni ridotti ad una pulita essenzialità danno spazio alle delicatissime immagini per fiorire in chi le ascolta; “Deep beneath the waves, Lilies of the day, Garden of remains, Diamond maiden chained”:assenze sviluppate in simboli che sbocciano sotto i nostri occhi, rivelandosi come bianchissimi boccioli nell’immaginario notturno creato dalle tastiere e dall’assolo alla chitarra, il risultato è incredibilmente toccante, poche parole e suoni selezionati che riescono a smuovere, in chi li ascolta, un quieto vuoto.
Rough Song brilla grazie alla sua originalità: il cantato segue il lieve staccato dell’organo in crescendo, ottenendo uno splendido effetto che viene poi smorzato da altre tastiere alle quali spetta la melodia secondaria; a questo vibe ye-ye si aggiunge la parte in chitarra che ricorda vagamente Santo & Johnny, ispirazione che ritorna nella traccia di chiusura Somewhere Tonight, nella quale l’energia poetica ed immaginifica di Elegy to the Void si trasferisce a livello sonoro, traducendosi in un’incredibile varietà di textures giocate tra i suoni nebbiosi e lontani di organo e chitarra.

Thank You Lucky Stars è un album delicatamente melancolico, quasi una fiaba della buonanotte à la Carroll alla quale i Beach House riescono a dare suono, ricreando momenti preziosi di un mondo di fantasia del quale però si riesce a sentire il moto e del quale vediamo i personaggi; non resta che perdersi in questo immaginario fantastico e rubarne le emozioni per le notti d’inverno.

Tracce consigliate: Elegy to the Void, Rough Song, Somewhere Tonight