1408716103-8640Etichetta: Atlantic Jaxx
Anno: 2014

Simile a:
Disclosure – Settle
Kiesza – Sound Of a Woman
Duck Sauce – Quack


Pensate se, chessò, Chuck Berry fosse ancora un minimo giovane e lucido, e ci trovassimo nel pieno di un revival Rock and Roll: probabilmente troverebbe irresistibile farla vedere a quei giovinastri tanto presi dal tentativo di imitare (ed evolvere) quello che lui ha contribuito a far nascere. O, più prosaicamente, di sicuro penserebbe a come cavalcare la nuova onda da protagonista. Ecco, si potrebbe dire che è questa la situazione che si presenta oggi ai Basement Jaxx in ambito dance: un ambito in cui molti dei grandi nomi degli ultimi anni devono tanto, tantissimo ai vecchi lavori del duo londinese. Basti pensare a Disclosure, o a Duke Dumont.

Detto, fatto. Dopo 5 anni dall’ultimo album, arriva Junto. Un disco che, almeno nella mente dei Basement Jaxx, sembra volerci presentare una summa di tutta la dance contemporanea, quella dance che, pur nella sua estrema complessità e frammentazione odierna, vede in loro se non proprio dei messia di sicuro degli ottimi discepoli della prima ora.

Così, dopo un’apertura che rappresenta proprio un inno alla forza liberatrice della musica da ballo (Power To The People), Unicorn è pura Garage House sull’onda del già citato Disclosure, e Never Say Never è una buona risposta a Kiesza e emuli. We Are Not Alone proviene dai territori del pop elettronico stile CEO, What’s The News da altri, più tribali, e in Buffalo siamo invece in piena giungla. Sneakin’ Toronto è invece l’unico esempio di quella dance gommosa che è il vero marchio di fabbrica dei Basement Jaxx, ed è forse la canzone dell’album che più si riconosce come loro. Di sicuro non lo sono le ultime 3: Something About You potrebbe uscire dall’album di Iggy Azalea, Mermaid Of Salinas dal carnevale brasiliano di Samba De Janeiro, Love Is At Your Side dal lato B di Sea Of Voices di Porter Robinson.

Già, dal lato B. È proprio questo l’unico problema di Junto: pur essendo un album perfetto per far conoscere a un eventuale alieno col vizio del clubbing lo stato dell’arte di buona parte della dance terrestre odierna, nessuna di queste canzoni rappresenta una vera punta di diamante nel suo genere. Neanche nel genere che più dovrebbe più essere loro: le canzoni sono carine, ma nessuna traccia di una nuova Red Alert, Romeo, Where’s Your Head At. Far ascoltare Junto all’improbabile alieno, sarebbe come volergli fare scoprire la storia della letteratura tramite una serie di bignami ben fatti, invece che con una biblioteca di capolavori.

Traccia consigliata: Never Say Never.