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Lo Sherwood Festival è un appuntamento musicale estivo che da oltre un decennio coinvolge trasversalmente un pubblico sempre più numeroso, varcando i confini della città di Padova che lo ospita nel parcheggio nord dello Stadio Euganeo. Premesso che si tratta di un festival a tutti gli effetti indipendente, una manifestazione culturale che non ha mai ricevuto finanziamenti né pubblici né privati, l’appello lanciato in questi giorni dagli organizzatori del festival – lo slogan è #iostoconsherwood – contro la minaccia dell’amministrazione comunale padovana rappresenta per noi di Deer Waves un motivo di attenzione, come lo era già stato il caso del Radar Festival. Il motivo è semplice: il festival di Sherwood si pone, insieme agli altri festival italiani, come realtà intenzionata a colmare il vuoto musicale e culturale estivo, affrontando non poche difficoltà organizzative e rischi riguardanti la riuscita dell’evento.

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Nel corso di un consiglio comunale tenutosi il 20 ottobre gli assessori della giunta padovana di Bitonci, Cinzia Rampazzo e Maurizio Saia, hanno comunicato di stare valutando la possibilità di spostare in zona industriale lo Sherwood Festival ed accorciarne la durata. Il timore degli organizzatori del festival risiede nei favori che la proposta potrebbe incontrare nell’amministrazione cittadina, inserendosi in questo momento di insofferenza sfociata nella manifestazione milanese “Stop Invasione”. Parlando genericamente di degrado, sicurezza e profughi, gli assessori hanno attaccato lo Sherwood Festival facendo leva su alcuni disagi lamentati dai residenti.

E, mentre il sindaco di Padova Massimo Bitonci fa sapere tramite un post su Facebook che l’amministrazione non vuole chiudere il festival ma solo trovare una soluzione per i residenti, l’assessore Saia allude al parcheggio nord che lo ospita come ad una “zona franca sotto il profilo sanitario, dei diritti d’autore e delle somministrazioni” (fonte: Il Mattino di Padova).

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L’appello degli organizzatori dello Sherwood Festival, rappresentato d’ora in poi con lo slogan #iostoconsherwood, si basa al contrario sull’evidenza empirica di numerosi elementi. Lo svolgimento dell’evento avviene nel rispetto delle regole e in sicurezza per i suoi numerosi frequentatori, fanno sapere gli organizzatori, i quali respingono le accuse di una durata eccessiva facendo leva sul pagamento e sulla manutenzione del suolo pubblico occupato. Inoltre, aggiungono nel comunicato sulla pagina ufficiale del festival, lo Sherwood si basa sul lavoro volontario di centinaia di giovani padovani e non che collaborano gratuitamente per la sua riuscita.

Questo l’invito a sostenere la campagna:

Nel deserto culturale e politico che questa giunta sta producendo a suon di divieti, proclami e ordinanze, invitiamo la città, i frequentatori del festival, gli artisti che vi si sono esibiti e tutti coloro che in questi anni hanno collaborato, a costruire insieme a noi una campagna a sostegno della foresta di Sherwood.

#iostoconsherwood

Per contatti e proposte:

[email protected]
Facebook Sherwood Festival
https://twitter.com/SherwoodPadova