morrissey

Ben sei sono state le date nel nostro paese di Mr. Morrissey  per la promozione del suo World Peace Is None Of Your Business: la prima il 13 ottobre a Roma, l’ultima a Pescara il 19, passando per Bologna, Milano, Firenze  e Padova. Sappiamo bene come il buon Patrick non si faccia scrupoli nel dare giudizi (cosa che in più occasioni l’ha reso persona poco gradita, o gradevole), e dalle sue recenti considerazioni, condivise sul sito True To You , non sono sfuggite le strutture che hanno accolto i suoi show in Italia:

“Siamo rimasti scioccati dalle location di Roma e Milano – entrambe oscene – quella di Milano in realtà piuttosto scandalosamente oscena… non era affatto una vera e propria struttura – ma solo un campo con un tetto. Non ho mai visto in vita mia un pubblico più infelice, scomodo e intrappolato. Noi abbiamo fatto il nostro meglio. Considerando le varie grandi strutture per concerti presenti a Milano, non capisco perché ci trovassimo là, su quel rozzo pezzo di terra deserta ai margini della città. Un vero disagio. Ero così in ansia a non sapere come fosse il posto finché non siamo arrivati. Grazie al cielo in ogni altra città ho trovato strutture adeguate.”

Estrema gratitudine  è stata invece mostrata per la stampa italiana, il cui sostegno si è dimostrato – a detta di Mor – “stimolante”. Soprattutto perché gli è stata data l’opportunità di esibirsi in televisione.

“Una gioia ulteriore è stata per me cantare The Bullfighter Dies in una trasmissione a Roma, e la stessa canzone insieme a Kiss Me A Lot a Milano. Mi è stato difficile trattenere l’eccitazione.”

Rompipalle o meno, è sempre Morrissey. Ce lo teniamo così.