Inspirate e trattenete il fiato: il nuovo pezzo che segna l’irruento rientro in scena di Eminem, Campaign Speech, è un’invettiva ramificata verso una serie di personaggi noti ed accadimenti di cronaca concentrata in sette minuti tiratissimi, in cui non è possibile non restarne ipnotizzati.

Il rapper articola il proprio discorso sulle elezioni di Novembre, sulla discriminazione razziale, sulla cultura pop, menzionando Trayvon Martin, giovane afroamericano assassinato dalla polizia nel 2012, e George Zimmerman, autore dell’omicidio, ma anche Colin Kaepernick, giocatore di football rimasto seduto durante l’inno americano a inizio partita, in segno di protesta contro l’oppressione verso le minoranze etniche ancora dilagante negli U.S.A.

Immancabile il riferimento a Donald Trump, verso il quale Eminem si esprime affermando:

And that’s what you wanted, a fucking loose cannon who’s blunt with his hand on the button who doesn’t have to answer to no one? Great idea.

Il beat di sottofondo è scarno, essenziale e cupo, lasciando il palco alle parole di Marshall Mathers, che scorrono come un fiume in piena. La traccia è stata prima pubblicata su Twitter, con la rassicurazione di un nuovo album in arrivo (l’ultimo disco, Marshall Mathers LP 2, risale al 2013).

Slim Shady è tornato, please stand up.