Dopo l’ultimo album (Bon Iver, uscito nel 2011) e il tour che lo ha portato in giro per il globo, Justin Vernon ha svestito i panni di Bon Iver e si è preso una bella vacanza. In realtà non sappiamo se ha speso tutti i suoi guadagni a Las Vegas o se è rimasto isolato in qualche baita in culo ai lupi nel Wisconsin per cercare nuove fonti di ispirazione, in molti si chiedevano però da tempo quando sarebbe tornato a farsi sentire con qualcosa di nuovo.
Qualche giorno fa vi avevamo fatto sentire un inedito del 2009 e una nuova traccia in compagnia di James Blake a nome Fall Creek Boys Choir, oggi possiamo dirvi che Giustino non sta passando il tempo solo ad organizzare il suo festival e a spaccare legna in mezzo ai boschi, ma accarezza l’idea di tornare con della musica nuova, anche se non ha precisato quando:
“I’m no longer winding down. I’m not exactly sure where I am with it. I’ve been winding down for a number of years for numerous reasons. For exhaustion, exposure. It’s never died or anything to me. It’s one of those things that needs to be protected in my own spirit. This Asian tour that we’re doing, playing Eaux Claires last year, playing Eaux Claires this year. You know, we’re not just gonna play the same set we did last year. I’ve been working on music, you know, man. It takes a long time, and I’m not sure exactly what it is or what it means to me, and until that happens I won’t really know exactly what sharing it will look like or feel like or when. There’s sort of this internal pressure, not from anybody but myself, to come out with new music for the festival. But I’m not gonna make myself do anything. I really have to take it step by step and have patience and know that the music — if it comes out, it’s gotta be really true, it’s gotta really live with the other records and extend from them and be reborn and all that. There’s a lot that goes into it. I’ve definitely been working on music.”
Questo è tutto ciò che ha rivelato recentemente durante un’intervista a Billboard, lo perdoniamo se non si è sbottonato più di tanto solo perché d’inverno nel Wisconsin fa un cazzo di freddo. In attesa di buone nuove, ci scaldiamo l’anima con questa intramontabile performance di qualche anno fa:
