Quello che sarebbe dovuto essere l’evento dell’anno si è trasformato presto in una tragedia: 8 morti e centinaia di feriti ed evento cancellato.

Houston, Texas, dove la scorsa notte si è tenuto uno dei più ambiziosi progetti live dell’ultima decade: Astroworld Festival, l’utopia artistica di Travis Scott, l’artista più influente al momento in circolazione. Giostre, un palco gigantesco, gigantografie e mezzi meccanici. e poi Tame Impala, Yves Tumor, SZA, Young Thug, Baby Keem e tutto quello che serviva per rendere l’evento memorabile. Ma se si pensava che il Covid sarebbe stato l’unico problema da contrastare, ci si sbagliava.

I fatti.

Intorno alle 21 di venerdì 5 novembre, mentre circa 50 mila partecipanti stavano gasando al festival (ovviamente andato sold out), si è scatenata la follia. Un’ondata di persone ha iniziato a spingere verso il palco travolgendo molti dei presenti che sono rimasti letteralmente travolti dalla calca. La miccia che ha scatenato il caos è ancora da chiarire ma il risultato è, in ogni caso, tragico.

Peraltro, già nelle fasi di apertura dei cancelli si erano registrati i primi problemi ed alcune zone di deflusso/afflusso erano state prese d’assalto.

Secondo quanto riportano i media locali – come spesso accade – Travis Scott ha dovuto interrompere più volte la sua performance a causa del caos in transenna, ma a poco è servito perché l’affluenza era tale che mantenere il controllo è stato pressoché impossibile. Personale e veicoli dei servizi di emergenza ci hanno provato ma la folla davanti al palco era tale che ci sono state moltissime difficoltà nel prestare i soccorso.

Al momento l’artista ed il management non hanno rilasciato dichiarazioni, ma l’evento è prontamente cancellato.